In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L’assemblea ha deciso: via libera ai camion «Ma non dobbiamo perdere la compattezza»

Ieri i lavoratori riuniti per decidere i prossimi passi: «Vigileremo sulla destinazione dei prodotti. E vogliamo capire il motivo delle perdite»

Alessandro Ragazzo
2 minuti di lettura

la mobilitazione

Dopo oltre un mese di agitazione, tornano ad aprirsi i cancelli della Speedline di Santa Maria di Sala e l’attività tornerà a essere normale, consentendo alle merci di poter uscire nuovamente. Ma saranno fatte delle verifiche da parte dei lavoratori per capire dove andranno i cerchi in lega, ovvero se ai clienti o in magazzino. Per qualche giorno rimarrà il presidio di via Salgari. La vertenza, infatti, non è chiusa. Anzi, gli occhi saranno sempre ben aperti: Fim Cisl e Fiom Cgil hanno già fatto sapere che vorranno avere pure i loro consulenti al tavolo che dovrà “disegnare” l’azienda del futuro, alla luce delle perdite stimate dagli elvetici di un milione di euro al mese.

Questo è quanto emerso dall’assemblea di ieri, con i 605 dipendenti tornati al lavoro dopo il periodo natalizio. Dunque se una prima parte della vertenza - iniziata con l’annuncio choc, poi le proteste e infine l’idea della casa madre svizzera Ronal Group di non chiudere lo stabilimento - è andata in archivio, ora c’è da lavorare per far nascere la Speedline del futuro. Insomma, il bello inizia proprio adesso.

l’ASSEMBLEA

Circa duecento lavoratori hanno ascoltato le parole di Matteo Masiero (Fim Cisl) e Manuela Musolla (Fiom Cgil). L’incontro è durato meno di un’ora, dalle 13.15 alle 14, quando la convocazione era sino alle 15. Dopo aver ricapitolato dopo quanto successo nella riunione telematica convocata dal Ministero dello Sviluppo economico venerdì scorso, i due rappresentanti sindacali hanno dato subito la prima notizia: «Accogliamo la disponibilità a liberare i cancelli per l’uscita delle merci, nel rispetto di quanto previsto dal verbale ministeriale». Il presidio rimarrà come simbolo ancora per qualche giorno, animato da alcuni lavoratori, fermo restando che nessuno di loro sarà in sciopero.

OCCHI VIGILI del sindacato

Dopo aver fatto i complimenti agli operai per quanto fatto nell’ultimo mese, con in mezzo pure le feste di Natale, i sindacalisti Masiero e Musolla sono stati chiari: si controllerà tutto affinché i patti sanciti con il Ministero siano rispettati. «Controlleremo la destinazione delle ruote», spiega Masiero, «ossia se andranno ai clienti oppure andranno nei magazzini. E verificheremo la questione delle campionature per non penalizzare troppo Speedline». In parole povere: che non siano interpellati altri fornitori. «Abbiamo fatto cambiare idea a Ronal», continua Masiero, «ma ora inizia una partita a scacchi. Continuiamo ad avere bisogno di tutti. In vertenze del genere, muoversi insieme non è mai semplice, ma stavolta lo abbiamo fatto ed è stato il valore aggiunto». Anche Musolla invoca il sostegno di tutti i lavoratori. «La guerra non è stata vinta», commenta, «ma la battaglia sì. Se abbiamo portato a casa un risultato, è stato grazie alla compattezza. Ricordo che il Ministero dello Sviluppo economico dovrebbe essere un soggetto imparziale, invece si è schierato dalla nostra parte, appoggiando le richieste del sindacato. Forse Ronal Group non si aspettava questa coesione. Nelle trattative future, se gli svizzeri avranno i loro consulenti, li avremo anche noi perché valutino le perdite e quali siano i motivi».

chiarezza sui conti

La stessa Musolla racconta a cos’hanno portato le richieste avanzate da Fim Cisl e Fiom Cgil durante l’incontro di venerdì. «Al gruppo svizzero», rivela, «abbiamo chiesto un atto scritto dove venisse messa nero su bianco la revoca del provvedimento di chiusura di Speedline. Il documento è stato presentato, il verbale è firmato dal Ministero e, inoltre, c’è l’impegno dell’amministratore delegato Oliver Brauner di continuare la produzione qui a Santa Maria di Sala. Ora ragioniamo senza avere la questione dei licenziamenti come spada di Damocle e questo è un grande risultato. Ricordiamoci che Ronal ha sempre ribadito la chiusura e servirà redigere un progetto industriale sostenibile». Anche Musolla punta a vedere chiaro sui conti. «Ci sarà qualcuno che ci darà una mano in questo percorso», precisa, «Qui alla Speedline si fanno prodotti di prima qualità con una professionalità molto alta. Non credo che il milione al mese di perdita provenga dagli stipendi. Forse dietro ci sono delle scelte industriali non giustificabili». E questa sarà la prossima sfida da affrontare. —

Alessandro Ragazzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori