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Venezia, il porto commerciale bloccato dalla nebbia: navi in rada fuori dalla bocca di Malamocco

Dopo tre giorni, prime partenze e arrivi solo nella serata di ieri. Le incognite sulla convivenza con le crociere

Eugenio Pendolini
2 minuti di lettura

VENEZIA. Le nebbie degli ultimi giorni bloccano il porto commerciale. Navi in rada bloccate per ore e ore, autorizzate solo nella serata di ieri ad entrare nel Canale dei Petroli. Si riaccende così il dibattito sulla soluzione Marghera (banchine da adeguare entro l’inizio della stagione) per il futuro delle navi da crociera, dirottata dal canale della Giudecca e dalla Marittima in attesa della soluzione fuori dalle bocche di Porto. Un futuro pieno di incognite. Il problema della scarsa visibilità con condizioni atmosferiche come quelle di questi giorni si aggiunge infatti ai limiti di vento rigorosi imposti dalla Capitaneria per l’ingresso in porto delle crociere. È l’ennesimo nodo della convivenza forzata tra porto commerciale e crocieristico, imposta dal decreto legge dello scorso luglio che ha tolto le grandi navi da San Marco, che rischia di paralizzare l’attività.

Negli ultimi tre giorni, condizioni meteo poco favorevoli hanno imposto lo stop alle navi mercantili (superiori anche ai 130 metri). Una quindicina quelle che a ieri pomeriggio rimanevano in rada a largo della bocca di Porto di Malamocco. Via libera arrivato solo in serata, con le prime partenze e i primi arrivi. I

l motivo sta nei limiti imposti dall’ordinanza della Capitaneria di Porto (la numero 175 del 2009), che impone limiti rigorosi alla navigazione in caso di visibilità inferiore ai 200 metri (condizioni che si sono verificate in questi giorni). Regolari invece i traghetti diretti a Fusina, anche in questo caso dopo aver ricevuto il semaforo verde da parte della Capitaneria. A poco sembrano essere servite, sostengono gli operatori del Porto, le tre nuove unità di ausilio alla navigazione consegnate a settembre dall’Autorità al costo di 130 mila euro. Si trattava di unità in grado di indicare e individuare la posizione della nave con estrema precisione e in tempo reale, e di prevederne la posizione nei secondi immediatamente successivi alla manovra. Il che avrebbe permesso ai piloti di svolgere correttamente la loro attività disponendo di dati molto precisi e in anticipo rispetto all’andamento della nave.

Giocoforza, il problema della nebbia si riproporrà anche quando verso Marghera punteranno non solo le navi commerciali ma anche le crociere (pur da primavera, stagione più clemente dal punto di vista meteorologico). E si aggiungerà ai limiti imposti alla navigazione in caso di forte vento. «Le nebbie fitte e persistenti negano il progetto a Marghera», ammonisce Ferruccio Falconi, ex capo dei piloti del porto, «oltre a essere pericoloso in caso di vento di traverso si ferma anche in caso di nebbia. L’unico posto dove fare la nuova Marittima è Santa Maria del Mare».

Anche Italia Nostra, con Lidia Fersuoch, mette in guardia ancora una volta sul futuro dello scalo veneziano dopo lo stop alle navi commerciali di questi giorni: «La nebbia conferma che una portualità dal grande impatto non è possibile in una laguna come quella di Venezia. La sovrapposizione tra crocieristica e navi commerciali sarà sempre più grave, ecco perché serve urgentemente una doppia soluzione».

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