Due medici in pensione e non ancora sostituiti Consiglio mobilitato
Carenza di camici bianchi: oggi si discute un ordine del giorno che sarà presentato anche in altri Comuni del Veneto orientale
Rosario PadovanoSAN STINO
Oggi alle 20 il consiglio comunale di San Stino è convocato non solo per discutere del Bilancio, ma anche per presentare un ordine del giorno che ha come oggetto le difficoltà e le carenze del servizio di assistenza sanitaria primaria.
Mancano i medici di base. Solo in territorio comunale sono andati in pensione nel 2021 due medici, lasciando senza un riferimento certo, di fiducia, 2000-3000 pazienti. Le più danneggiate da questa carenza di dottori sono sicuramente le frazioni.
«Presentiamo un ordine del giorno unitario», ha anticipato ieri il sindaco Matteo Cappelletto, «sulla scorta di quanto ha decretato la Conferenza dei sindaci, cioè di porre all’attenzione di tutti i consigli comunali dei comuni aderenti la cronica assenza di professionisti del settore medico. So che anche altri sindaci si stanno muovendo in tal senso».
Il tema della carenza dei Medici di medicina generale è effetto di molteplici variabili, tra le quali prevalgono la formazione di un numero inadeguato degli stessi rispetto al turn over, e ciò dipende da un divario importante esistente tra la domanda re l’offerta formativa. Non va poi dimenticato che l’emergenza Covid ha acuito i disagi legati alla cronica assenza dei medici di base, con la conseguente esasperazione di molte famiglie. Secondo poi quanto diffuso dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale, nei prossimi 5 anni su base nazionale smetteranno di esercitare poco meno di 15 mila medici di famiglia, circa il 53% del totale, con la conseguenza che 14 milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di base. Ormai l’emergenza sta raggiungendo il suo culmine.
«La pandemia», continua Cappelletto, «ha evidenziato il valore strategico della medicina territoriale, per la capacità di prevenzione e per il contrasto di patologie come il Covid. La presenza dei medici di famiglia riducono, infatti, il ricorso all’ospedalizzazione e alle terapie intensive». L’ordine del giorno che stasera verrà presentato e messo ai voti in consiglio «impegna la giunta comunale e il sindaco a richiedere all’Usl 4, alla Regione, al ministero della Salute, al ministero dell’Università e della Ricerca, di adottare tutte le possibili soluzioni organizzative e legislative; al fine di garantire la risoluzione della grave problematica evidenziata dalla carenza dei medici di medicina generale».
Nei giorni scorsi aveva scandalizzato a Caorle l’assenza della Guardia medica nei fine settimana. Dopo le dure prese di posizione del sindaco Marco Sarto e degli assessori Luca Antelmo e Katiuscia Doretto, non si sono più manifestate criticità. A Concordia la carenza di medici aveva comportato una crisi politica tra minoranza e maggioranza, poi risolta. La carenza di medici mette dunque a rischio anche gli equilibri amministrativi, ma forse questa è un’altra storia. —
Rosario Padovano
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