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Speedline, Natale di lotta con il presepe solidale Attesa per l’incontro al Mise

Presidio con centinaia di persone anche il 25 dicembre. I sindacati: «C’è angoscia» Due opere donate dall’artigiano Lorenzo Pegoraro ai lavoratori dello stabilimento

eugenio pendolini
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la vertenza

Un Natale di lotta e solidarietà, con il presepe consegnato dall’artigiano Lorenzo Pegoraro al fianco delle bandiere dei sindacati. Erano circa duecento le persone che hanno scelto di presentarsi davanti allo stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala nel giorno di Natale. Una forma di vicinanza ai seicento lavoratori che in presidio fisso per manifestare con la voce e con la presenza fisica la loro contrarietà alla chiusura dell’azienda, i timori per il futuro. E la speranza di ottenere rassicurazioni dall’incontro (ancora da fissare) con la proprietà, Ronal, al ministero per lo Sviluppo Economico. C’erano cittadini comuni, rappresentanti delle istituzioni e dei sindacati di aziende del territorio arrivate per manifestare vicinanza ai dipendenti Speedline. Chi con un panettone da offrire, chi con un thermos di caffè caldo da mettere a disposizione. Da queste parti, dopo l’iniziativa di domenica scorsa con le oltre 1. 500 persone a Villa Farsetti, non si vuole mollare di un centimetro e si vuol far capire che l’azienda deve essere salvata, senza possibilità di trasferimenti in Polonia o Germania.

Ben due i presepi consegnati a Natale da Lorenzo Pegoraro. Sessantacinque anni, in pensione, artigiano per passione e originario di Solesino nel Padovano, quando è venuto a sapere della vicenda Speedline non ci ha pensato due volte a mettere a disposizione dei lavoratori la sua maestria. Pegoraro sa bene di cosa si parla: «Ci sono passato anch’io», spiega riferendosi alla vertenza, «quando lavoravo al parco dei Colli Euganei abbiamo fatto più di una settimana di presidio, giorno e notte, con il freddo. Ho voluto portare Gesù nel suo habitat naturale, vicino alle persone che soffrono, sperando possa aiutarli. È bello trascorrere Natale in questo modo, cercando di alleviare tutti insieme le sofferenze e le paure dei lavoratori». Dei due presepi consegnati, quello di dimensioni più ridotte, è stato invece sistemato nel tendone del presidio fisso dei sindacati. Dove rimarrà fino a quando questa brutta storia non sarà conclusa. «È un modo diverso di passare il Natale», spiega Matteo Masiero (Fim Cisl), «e di tenere su il morale. I lavoratori cercano di vivere in serenità questa festa, ma c’è una grande angoscia di fondo». Il presidio fuori dalla Speedline di Santa Maria di Sala resterà aperto fino a fine anno. «La cosa fondamentale», aggiunge Michele Valentini (Fiom-Cgil), «è vedere una comunità di cittadini stringersi intorno ai lavoratori della Speedline. Questo rafforza anche l’animo dei lavoratori. La battaglia sarà lunga». —



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