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DAL MINISTERO DEI BENI CULTURALI

Fondo cultura, il Comune non fa richiesta Il Pd denuncia: «Un totale disinteresse»

L’università Iuav ammessa a finanziamento, il rettore Albrecht: useremo i fondi per completare il restauro di Ca’ Tron

Enrico Tantucci
2 minuti di lettura



Arrivano i finanziamenti del Fondo Cultura per il restauro, la fruizione, la valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio culturale che potevano essere richiesti da Comuni e altre istituzioni italiane. E si scopre – scorrendo le graduatorie uscite in questigiorni – che il Comune di Venezia non ha neppure presentato una domanda per riceverli.

Il Comune di Padova, ad esempio, riceverà 750 mila euro per un intervento da quasi un milione e circa altrettanto Marostica nel Vicentino, E sono stati giudicati idonei – in attesa di essere finanziati – i progetti presentati da Iuav, per le decorazioni della sede di Ca’ Tron, per quasi un milione di euro, ma anche quelli – per cifre analoghe o superiori – presentati da Comuni come Treviso, Castelfranco e Vicenza.

Il bando del ministero della Cultura prevede che gli Interventi debbano essere effettuati nel territorio nazionale e la loro realizzazione dovrà essere ultimata entro tre anni dalla data di pubblicazione del provvedimento di ammissione al beneficio. L’intervento presentato dovrà esclusivamente essere di nuova realizzazione e non già avviato e per la realizzazione di ciascun intervento può essere riconosciuto un finanziamento sino all’80% dei costi ammissibili previsti, per un ammontare non inferiore a 100 mila euro e non superiore a un milione di euro.

Delle due l’una. O il Comune di Venezia ha già fondi sufficienti per il restauro e la salvaguardia del suo patrimonio culturale da non aver bisogno di chiederne altri. Ma non sembrerebbe così dalle reiterate richieste di rifinanziamento della Legge Speciale avanzate dal sindaco Luigi Brugnaro, che ha trattenuto per sé anche la delega per la Cultura. Oppure, semplicemente, la cosa non interessa. Sulla vicenda il Partito democratico, con la capogruppo a Ca’ Farsetti Monica Sambo, ha appena depositato un’’interrogazione. «Consideriamo molto grave e vergognoso che proprio Venezia», scrive Sambo, «città d’arte per eccellenza e icona mondiale della Cultura, non usufruirà di cospicui contributi fondamentali per la sua salvaguardia e valorizzazione a causa della trascuratezza e della superficialità che, ancora una volta, questa amministrazione comunale riesce a dimostrare. Per questa ragione abbiamo depositato un’interrogazione a sindaco e giunta comunale per chiedere atto delle motivazioni che hanno causato tale grave assenza e ottenere spiegazioni dettagliate sul perché questa Amministrazione comunale non sia riuscita a presentare nemmeno un progetto degno di partecipare alla preziosa opportunità rappresentata dal Fondo cultura».

Chi ne ha approfittato, ottenendo l’idoneità al finanziamento a Venezia è appunto Iuav, come spiega il rettore Benno Albrecht. «Abbiamo chiesto i finanziamenti del Fondo Cultura per completare il restauro della sede di Ca’ Tron», spiega Albrecht, «riguardo alla parte delle decorazioni, che interessano gli stucchi cinquecenteschi e gli affreschi di Louis Dorigny, che non sono in buone condizioni. Abbiamo già completato il restauro della parte architettonica del palazzo e il passo successivo sarà quello della sistemazione del giardino che si affaccia sul Canal Grande. Vogliamo trasformare Ca’ Tron in un Fondaco della Ricerca, aperto alle collaborazioni: dalla Fondazione Mattei dell’Eni, a istituzioni straniere e forse anche mediorientali».

Per ottenere i finanziamenti ci voleva appunto un progetto, ma, in una città dive anche la programmazione dei Musei Civici è attualmente paralizzata dall’Amministrazione, forse questa non è, evidentemente, una priorità. —

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