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A Jesolo e nel Basso Piave mancano cuochi e camerieri. Feste e cenoni sono a rischio

L’analisi di Unioncamere, da reperire almeno quattro figure professionali su dieci. Stipendi troppo bassi rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

JESOLO. A prescindere dal fatto che il Veneto sia bianco o giallo a Natale, hotel e ristoranti del litorale hanno ocmunque un problema da risolvere: manca la manodopera per le feste e per la prossima stagione. Secondo Unioncamere, le imprese faticano a reperire nel mercato quattro figure professionali su dieci. L

’avvocato Alberto Teso, rappresentante della Camera di Commercio di Venezia e della Giunta provinciale di Confcommercio ha analizzato la situazione nel Veneto orientale, evidenziando la necessità per le imprese nelle località balneari di diversificare le attività per non lavorare solo metà anno, dando così ai dipendenti l’opportunità di un lavoro a tempo indeterminato. Da tempo alberghi e ristoranti non trovano camerieri, cuochi, baristi, addetti alle pulizie.

«Su 14 mensilità, il netto per un operaio è di 1.364 euro, di un impiegato 1.561 euro, di un quadro 2.447 euro e di un dirigente 4.167 euro – spiega Alberto Teso – per un’ora di lavoro la retribuzione oraria media è 11,87 euro, con una sensibile variazione a seconda dell’età e del titolo di studio. Andiamo, infatti, da 10,27 euro l’ora per i lavoratori con meno di 30 anni ai 12,51 per gli ultracinquantenni».

«In base all’istruzione, poi, da un minimo di 11 euro l’ora per chi ha solo il diploma di terza media a 11,85 per chi ha terminato la scuola superiore fino a 12,72 per i laureati. La retribuzione oraria varia nel caso in cui l’impiego sia a tempo pieno (11,89 euro l’ora) o parziale (10,46). Quest’ultima dovrebbe essere anche la spiegazione per cui la retribuzione media oraria delle donne è, anche nel “ricco nord est”, sensibilmente inferiore a quella degli uomini (10,96 contro 11,87), ricorrendo le donne all’impiego part-time piùdei maschi».

«Per le assunzioni a tempo indeterminato, il lavoro è remunerato meglio rispetto al determinato: in quest’ultimo un’ora è pagata 10,59 contro 12,27. È necessario un tavolo tra associazioni datoriali e rappresentanze sindacali, per fidelizzare gli stagionali con incentivi e premi». 

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