«Conteggiare il tempo di lavoro su base oraria e non a giorni»
La proposta del sindaco armelao al ministro patuanelli
DANIELE ZENNAROCHIOGGIA
Settantadue ore settimanali, da ottobre ad aprile, per gestire al meglio il tempo di lavoro della marineria chioggiotta calibrato sulle condizioni meteo e marine, che spesso coincidono con l’innalzamento delle barriere del Mose e quindi con l’impedimento ai pescherecci di uscire in mare. È la proposta che il sindaco di Chioggia Mauro Armelao intende avanzare al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, al sottosegretario di Stato Francesco Battistoni ed al direttore generale della Pesca marittima e dell’acquacoltura Riccardo Rigillo, incontrato dallo stesso sindaco a Roma giovedì mattina, nella seconda missione romana del primo cittadino.
Il problema, come emerso nell’incontro romano, non è di facile soluzione fino a quando non saranno operative le conche di navigazione che renderanno possibile l’uscita in mare ed il rientro in porto dei pescherecci anche con le paratoie del Mose alzate.
Anche in questi primi giorni di dicembre il sistema per la difesa di Venezia e della sua laguna dalle acque alte è entrato in funzione praticamente ogni giorno, mettendo in grande difficoltà l’attività lavorativa della prima flotta peschereccia italiana.
Viste le evidenti difficoltà riscontrate, Armelao chiede di gestire in modo specifico la pesca per la marineria chioggiotta nei sei mesi di maggior fenomeno dell’acqua alta, e quindi nel periodo in cui maggiormente vengono alzate le barriere del Mose, ovvero dal 15 ottobre al 15 aprile. Non attraverso un numero di giornate definito di pesca, sostiene Armelao, bensì attraverso 72 ore settimanali che consentirebbe una più facile organizzazione del lavoro e permetterebbe ai pescatori una gestione dell’attività maggiormente calibrata sulle condizioni meteo marine.
«Potrebbe essere davvero la svolta», commenta Armelao, «che potrebbe avere delle ricadute senza dubbio positive non solo sui pescatori e sulle loro famiglie, ma sull’intero tessuto sociale cittadino». La parola, naturalmente, adesso spetta ai ministeri, mentre nel frattempo ieri pomeriggio lo stesso sindaco ha presenziato a Venezia ad una riunione tecnica sul Mose, alla quale era presente anche il ministro Enrico Giovannini.
Quanto alle conche di navigazione, vero nodo della questione, il sindaco Armelao nei giorni scorsi aveva annunciato la ripartenza dei lavori entro marzo 2022. I cantieri, stando alle previsioni, dovrebbero durare al massimo 18 mesi, il tempo necessario a completare l’opera così attesa dai pescatori che è bloccata anche da un contenzioso legale tra il Consorzio Venezia Nuova e l’azienda BM plus di Buttrio, in provincia di Udine. —
DANIELE ZENNARO
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