In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Mareggiata notturna, divelte tutte le pietre della passeggiata nell’area di Jesolo Pineta

Manente continua a ribadire la necessità di una diga soffolta (sommersa). De Simone: i sindaci studino gli interventi che vengono fatti in Olanda

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura
Tutte le pietre della passeggiata lungo la spiaggia rimosse dalla forza del mare (foto Vianello) 

JESOLO. Ancora mare mosso e burrasca, ma senza il vento di Scirocco la spiaggia di Jesolo si è salvata la scorsa notte. Le onde sono comunque arrivate fino a travolgere e dissestare ulteriormente la passeggiata che è stata danneggiata e sollevata in più punti.

Come al solito è il lido est quello più colpito dalla burrasca, nella zona Pineta da oltre piazza Torino fino alla foce del Piave. Erosione nella zona del Villaggio Marzotto, poi in corrispondenza della torretta 33. Già nei mesi scorsi il mare mosso e le burrasche hanno causato ingenti danni ed eroso migliaia di metri cubi di sabbia che dovranno essere ripristinati prima dell’inizio della prossima estate. Si parla di 40 mila metri cubi, senza contare il tratto della laguna del Mort verso Eraclea. Gli operatori sono sempre più preoccupati in quanto da qui alla fine dell’inverno arriveranno sicuramente altre mareggiate a minacciare la stagione estiva 2022.

In Comune, Nicola Manente, consigliere comunale di Forza Jesolo, continua a invocare un intervento assieme alla Regione che non può che essere una diga soffolta, parallela alla spiaggia per garantire una vera protezione dell’arenile nel tratto assolutamente più battuto dalle onde, che nel giro di 30 anni ha perso decine di metri di spiaggia, le grandi dune che prima si ergevano in un ambiente unico sul litorale.

Oggi la spiaggia della Pineta è stata mutilata e le file di ombrelloni decrescono ogni anno per la mancanza di spazio. L’unica soluzione che Regione e Università di Padova hanno attuato sono stati i pennelli in roccia nuovi o fatti “rifiorire” e l’apporto di sabbia.

L’architetto della olandese Royal Haskoning, Fernando De Simone, ha proposto delle dighe subacquee a circa un chilometro e suggerito ai sindaci di andare in Olanda per un viaggio di formazione e conoscenza su come intervengono in un territorio sotto il livello del mare. Roberto Dal Cin (Confapi) sollecita un incontro urgente tra Comune di Jesolo e Regione: «Non possiamo più aspettare, Zoggia e Zaia, con gli assessori delegati, devono discutere un piano per realizzare infrastrutture di protezioni stabili della costa. I tecnici dovranno esprimersi in merito, perché noi di certo non abbiamo la soluzione migliore. Cerchiamo di capire, piuttosto, se ci sono dei fondi europei o statali cui attingere. 

I commenti dei lettori