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IN RITARDO DI TRE ANNI

La conca di Chioggia è pronta Ma un contenzioso la blocca

A. VIT.
1 minuto di lettura

CHIOGGIA

La conca di Chioggia è finita da mesi. Pronta a essere montata. Ma un contenzioso legale tra il Consorzio Venezia Nuova e l’azienda BM plus di Buttrio, in provincia di Udine, tiene tutto fermo. Intanto la conca è in ritardo _ di almeno tre anni _ e quando il Mose viene sollevato i pescatori restano in mare, esposti alla furia delle onde.

Sembra incredibile, ma è tutto vero. Le conche di cui adesso si comincia a parlare («Saranno pronte in primavera» ha assicurato il ministero delle Infrastrutture al sindaco di Chioggia Armelao dopo le proteste del settore pesca) sono in realtà già finite. Porte semicircolari, come da progetto, ultimate nei capannoni della Bm a San Michele al Tagliamento.

Perché allora è tutto bloccato? Nel maggio scorso il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Massimo Miani ha deciso di risolvere il contratto esistente tra la Poolmeccanica Lorenzon e lo stesso Consorzio. Nel frattempo però alla Lorenzon in difficoltà era subentrata nella gara l’azienda friulana. Ma il Consorzio ha bloccato i lavori. , dice adesso l’azienda. Che ha presentato al Tribunale amministrativo regionale un ricorso contro il Consorzio, informandone anche il commissario del Mose Elisabetta Spitz e la società Comar srl, per chiedere la sospensione del provvedimento. «Costretti a farlo», scrivono nel ricorso gli avvocati di BM Domenico Menorello e Davide Camporese, «perché alla proposta di risoluzione bonaria della controversia, presentata dall’impresa il 28 ottobre del 2020 non è mai arrivata una risposta. Anzi, continuano, il Consorzio ha anche escusso la polizza assicurativa». Così l’opera è finita, ma non consegnabile. Uno scandalo, considerato che le conche sono riconosciute come parte importante per il completamento del progetto Mose. Non è finita quella per le grandi navi di Malamocco. Costata 360 milioni di euro, ma troppo piccola, rischiosa per l’ingresso da mare e danneggiata, non ancora in funzione. E nemmeno quella di Chioggia. Un «porto rifugio» che deve consentire il ricovero a pescherecci e barche quando il Mose è alzato. Questa seconda conca, dai costi molto più contenuti (6,9 milioni) è stata affidata tre anni fa alla Lorenzon. A cui è subentrata la Bm insieme alla Sertech, poi acquisita dalla Radar. La risoluzione del contratto (con la sola Bm) ha causato i nuovi ritardi. Risultato, la conca è pronta. Ma chiusa in capannone. —

A. VIT.



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