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Sicurezza idraulica, l’oasi raddoppia un intervento atteso da 30 anni

Intervento del Comune in collaborazione con il Consorzio di bonifica

A.Rag.
1 minuto di lettura

ambiente

Un anno da adesso, forse prima, per vedere terminato il secondo stralcio dell’oasi di Noale. Il tempo è stato dato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive dopo il sopralluogo sull’area.

Dunque il polmone verde della città dei Tempesta (ex cave Cavasin) è pronto ad allargarsi: 23 ettari che andranno ad aggiungersi ai 20 già esistenti nella zona a sinistra del Rio Draganziolo. Un’idea che il Wwf locale e il suo ex presidente Livo Pelizzon avevano chiesto di portare a termine il prima possibile: è dal 1991 che ne se discute, quasi 30 anni fa.

Il futuro intervento permetterà di creare un unico sistema di bacini per una superficie interna. Il cantiere sta andando avanti senza intoppi; consegnato lo scorso marzo all’impresa Costruzioni Broetto di Teolo (Padova), l’obiettivo è completare tutto prima della fine del 2022. Il progetto prevede di completare la riqualificazione ambientale lungo il basso corso del fiume Draganziolo nella superficie usata in passato come cava d’argilla per la storica fornace di via Ongari.

«Con questo altro invaso» spiega il direttore di Acque Risorgive Carlo Bendoricchio «potremo gestire ancor meglio il taglio del picco di piena del Draganziolo e consegnare al territorio un’altra area verde di pregio dal punto di vista ecologico. I lavori proseguono con grande attenzione per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e la vita di flora e fauna». Sarà costruito un percorso da 3 chilometri attraverso cui si potrà visitare l’oasi. «Con Acque Risorgive» spiega la vicesindaca Alessandra Dini «abbiamo lavorato su un programma d’importanti lavori per prevenire il rischio idraulico». E anche sotto l’aspetto della popolazione di flora e fauna, la superficie ne beneficerà. Il Consorzio ha deciso di preservare il più possibile gli alberi lungo il percorso dei fossati e di lavorare rispettando i periodi sensibili per gli animali. Il costo totale dell’opera è finanziato dalla Regione per 2 milioni 300 mila euro. —

A.Rag.

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