In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni
in tribunale

Traffico di Rolex, confiscati 2 milioni

r.d.r.
1 minuto di lettura

Beni confiscati per due milioni di euro a Stefano Pizzolato, che ieri ha patteggiato un anno e 8 mesi di reclusione (ottenendo la sospensione di questa parte della pena). Così ha deciso la giudice per le udienze preliminari Barbara Lancieri, accogliendo l’accordo raggiunto sulla pena tra la pm Baccaglini e l’avvocata Coghetto. Si chiude così - con la definizione dell’ultima posizione rimasta in sospeso - il caso del traffico di Rolex organizzato dal gioielliere Vito Romano, del quale il vicentino Pizzolato era considerato dall’accusa il factotum, l’uomo in grado di trovare i clienti. La vicenda è nota: un import massivo di Rolex durato anni, con Iva evasa per 3 milioni di euro, secondo i calcoli della Guardia di finanza. Secondo la ricostruzione dell’accusa - con i patteggiamenti, non c’è stato processo - Romano aveva coinvolto nei viaggi anche i due figli, grazie alla compiacenza del finanziere Nicola Rosa, alla Dogana dell’aeroporto Marco Polo. Il gioielliere ha già patteggiato una pena di 3 anni, con la confisca di ben 13,2 milioni di euro. Il finanziere 2 anni e 4 mesi (confisca di 12 milioni). L’idea iniziale era stata sfacciata e lucrosa a molti zeri: comprare Rolex ad Hong Kong, senza quindi pagare l’Iva - migliaia e migliaia di orologi, a ritmo di 350 al mese - stiparli in pesantissimi trolley, “bagaglio a mano” nei voli per l’Europa, e una volta in Italia rivenderli a prezzi concorrenziali. Senza passare la dogana. Un affare ultra milionario, “ripulito” da false fatture di acquisto predisposte da società satellite in Olanda. —



I commenti dei lettori