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Rapina in villa a Mogliano, banditi armati di pistole assaltano imprenditore

Il Nordest torna sotto l’assedio dei ladri, dopo un anno di “tregua” per il Covid. Raffica di furti nelle ultime settimane, battuti in particolare Coneglianese e hinterland, la pista della banda dall’Est

Federico De Wolanski
3 minuti di lettura
La vittima di uno dei colpi più recenti indica i danni provocati dai ladri per entrare in casa 

MOGLIANO. Rapina in villa, nella serata di domenica, a Marocco di Mogliano. Intorno alle 19.30 quattro banditi con il volto coperto, armati di pistola, sono riusciti a entrare nell’abitazione di un imprenditore, lungo il Terraglio, scassinando la serratura di una porta posteriore.

I proprietari se li sono trovati davanti. Sotto la minaccia dell’arma hanno consegnato ai rapinatori – forse stranieri dall’accento – i valori contenuti in alcune cassaforti per un bottino in via di quantificazione, comunque ingente. Poi la fuga attraverso il parco che circonda la dimora. Sul posto i carabinieri hanno interrogato le vittime della rapina e avviato le indagini.

«Erano determinati e violenti, ci hanno minacciato più volte per avere l’accesso alle cassaforti e al caveau». All’indomani della violenta rapina subita ieri sera, parla Giancarlo Miotto, imprenditore moglianese del settore petrolifero. Il bottino da record si aggira attorno al milione di euro ma il diretto interessato glissa: «Hanno fatto razzia di tutto» commenta «soprattutto gioielli. Stiamo quantificando».

Non è la prima volta che la villa lungo il Terraglio, in località Marocco, viene assaltata: era già accaduto nel 2015, sempre a novembre, e poi quest’anno in primavera, il 29 maggio scorso. «Penso che questo episodio sia legato a quello», spiega Miotto, «era il compleanno di mia moglie eravamo in giardino, sono entrati in casa e hanno rubato tutte le borse di Hermes. In quell’occasione hanno potuto studiare la situazione».

Rapina in villa a Marocco di Mogliano, il racconto dell'imprenditore

E ieri sono tornati: «Erano circa le 19.30», racconta Miotto, «io stavo guardando il notiziario sportivo, la cena era già pronta, le imposte erano tutte chiuse. Hanno forzato la porta d’ingresso con un piede di porco e ci hanno subito minacciati. Erano in 4 armati e violenti, vestiti di nero e incappucciati, probabilmente dall’Albania. Qualcuno li informava dall’esterno, hanno avuto il tempo di convincerci e di rubare tutto, sono stati per quasi 40 minuti nella nostra casa e poi sono scappati».

Ora a Miotto, che era in casa con la moglie, la figlia e due collaboratrici domestiche, non rimane che sperare nel lavoro delle forze dell’ordine: «Abbiamo le telecamere, abbiamo consegnato ai carabinieri un intero dossier spero che li prendano».

Niente più chiusure che tenevano le famiglie a casa, l’imbrunire anticipato dall’ora solare, la guardia ancora bassa dopo i mesi caldi, ed ecco che i ladri sono tornati in azione senza distinguo: case, negozi, aziende. Ma puntando soprattutto le prime, con o senza i residenti all’interno. Oltre ai due colpi da centinaia di migliaia di euro messi a segno nel fine settimana, che raccontiamo nella pagina a fianco, è da giorni che la Marca trevigiana è tornata sotto assedio.

Gli ultimi furti

Nelle scorse ore è stato colpito anche il capoluogo, nelle vicinanze di via Marini, ultima via abitata di San Giuseppe prima dei campi che portano alla Castellana. Tre giorni fa i ladri hanno colpito in una abitazione di Lovadina. Furti a raffica invece a metà settimana tra la frazione di Zerman e la zona Olme di Mogliano. In una sola serata la banda del buco ha colpito in via Sant’Elena, in via Michelangelo, in via Casoni, in via Fanti d’Italia e nella zona Olme. Tutto negli orari di cena e del “buio anticipato”. Coppie giovani, professionisti di mezza età, famiglie, anziani: i ladri non hanno fatto differenze entrando in casa praticando un buco vicino alla maniglia degli infissi. Sempre a metà settimana almeno otto colpi a San Pietro di Feletto, anche l’area residenziale di via Antiga.

Ancora a metà settimana avevano colpito sia una abitazione di Lovadina che a Revine: nel mirino dei ladri una casa in via Papa Luciani. I ladri sono arrivati incuranti che l’abitazione si trovi proprio sulla strada, hanno scardinato la porta e fatto razzia. Martedì pomeriggio e sera si sono ripetuti furti in abitazioni nell’area del Coneglianese, tra i territori di Bibano di Godega e Rua di Feletto. Ancor prima sono stati registrati colpi in molte aree “di confine” ma anche in zone che già altre volte negli anni passati erano state prese di mira dai malviventi.

Una su tutte quella di Roncade, San Cipriano, dove tra la festa di Halloween e Ognissanti i ladri hanno preso di mira case e auto colpendo ancora in via Stradazza, nella stessa abitazione di Andrea Toffolo che il 19 agosto scorso era stata già visitata con un grosso furto messo a segno mentre gli inquilini erano fuori casa. Poche ore dopo in un condominio di viale Verdi a Casale sul Sile. E ancor prima avevano colpito a Ponte di Piave, in un altro condominio, portando via dei fucili da caccia.

La banda dall’est

E i sospetti tornano a inquadrare una banda di “trasfertisti”, molto probabilmente dall’Est Europa. Malviventi provenienti dalla vicina area del Pordenonese se non addirittura da oltre confine e pronti a stabilirsi nella Marca o nelle vicinanze per mettere a segno il maggior numero di colpi possibili per poi rientrare prima di essere troppo “esposti”. Le telecamere stradali aiutano, ma non bastano a prevenire, semmai a intercettare le macchine dei malviventi a furto però avvenuto. Nel mirino delle forze dell’ordine anche bande di giostrai, in questo caso residenti.

Prevenzione

Le forze dell’ordine raccomandano attenzione e controlli; le strutture del Controllo di Vicinato hanno allertato i residenti, “Furti in corso” continua la sua attività di informazione (domani sera un incontro a Silea) e facilitazione per quanti volessero farsi vigilare dai servizi privati —

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