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La gondola da Venezia attraversa il mondo. “ El Felze” premiata in Corea

A Ca’ Dolfin il riconoscimento all’associazione di artigiani per la tutela del patrimonio immateriale lagunare: storia, manualità e tradizioni da preservare

roberta de rossi
2 minuti di lettura
Saverio Pastor, presidente di El Felze, nel suo laboratorio da rèmer con la targa del premio Jiapich 2021 

VENEZIA. Cosa unisce una città della Corea del Sud, Jeonju, con Venezia? O, meglio, con El Felze, l’associazione che da vent’anni riunisce gli artigiani legati al mondo delle gondola in tutte le sue declinazioni?

La cura. La promozione della tradizione non come folklore, ma come cultura di un popolo. Il passato che si fa futuro. E un premio, che ha attraversato il mondo.

Nei giorni scorsi, infatti, la città coreana ha assegnato a El Felze il suo JIAPICH 2021 Jeonju International Awards for Promoting Intangible Cultural Heritage, che ogni anno va tre realtà (siano persone o associazioni) impegnate nella salvaguardia del Patrimonio culturale immateriale. Gloria, fama e anche 10 mila dollari di premio: una partecipazione nata nei mesi del lockdown, con l’invio della storia dell’associazione e dei molti mestieri che la animano, i suoi progetti di salvaguardia e promozione, gli incontri con i cittadini, le pubblicazioni, le ricerche, gli scambi con Università e Unesco, per mantenere vivo e attuale un secolare patrimonio di conoscenze e talenti.

«Questo premio ci onora, perché il popolo coreano - come altri in Oriente - ha piena consapevolezza del valore del patrimonio immateriale, del sapere da tramandare, della tradizione che continua e che va capita, valorizzata, sostenuta», commenta l’artigiano rèmer Saverio Pastor, presidente di El Felze, «un’attenzione sensibile e un aiuto concreto maggiore a quello che ci si aspetterebbe da istituzioni fisicamente più vicine a noi»

Come accade in questi anni di Covid la consegna del premio è avvenuta via Zoom. Ma domani l’incontro si farà fisico, con un appuntamento a partire dalle 18 a Ca’ Dolfin - presenti Ambasciata della Corea in Italia, soprintendenza, Comune, Regione, università e, naturalmente, gli artigiani - per confrontarsi su «Patrimonio culturale immateriale e marineria tradizionale: quale occasione per Venezia» (accesso libero, ma con green pass) .

«Venezia e gli artigiani hanno un rapporto simbiotico: una città su misura ha bisogno di mani capaci, altrimenti potremmo solo plastificarla», commenta Michele Scibilia, che del Felze è da sempre una delle anime portanti e, da qualche mese, è anche presidente di Cna Venezia, «in particolare gli artigiani legati alla filiera della marineria tradizionale sono essenziali al mantenimento della sua anima anfibia. Cinicamente anche i grandi speculatori dovrebbero capire che senza artigiani la città perde senso e perciò valore».

«L’associazione El Felze testimonia come gli artigiani oggi a Venezia, oltre alle abilità proprie del mestiere, coltivano contatti e relazioni sul piano internazionale con un capitale sociale che stona con l'immagine della bottega come luogo modesto e isolato», il commento dell’antropologa Elisa Bellato, «inoltre si trovano a dividere il tempo di lavoro anche con attività di comunicazione, promozione, organizzazione di conferenze, pubblicazione di libri, partecipazione a seminari e alla realizzazione di video, rivelandosi veri e propri animatori culturali e sociali».

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