Hotel chiusi in anticipo perché senza personale L’Asa: «Paradossale»
La denuncia degli albergatori: lavoratori poco specializzati «Maturano i requisiti per gli ammortizzatori e si licenziano»
Elisabetta B. Anzoletti
SOTTOMARINA
Gli alberghi chiudono in anticipo perché manca il personale. Un paradosso quello che è capitato a decine di strutture ricettive di Sottomarina costrette a chiudere la stagione il 10 settembre, malgrado il caldo e i turisti ancora in movimento, per le difficoltà nel “trattenere” il personale. La denuncia arriva dal presidente degli albergatori dell’Asa Giuliano Boscolo Cegion, che racconta come i dipendenti stagionali si licenzino in massa non appena maturano i giorni di lavoro utili ad accedere agli ammortizzatori sociali e come sia sempre più difficile trovare personale altamente qualificato. Per ovviare al problema, Asa sta lavorando assieme all’Enaip per portare a Chioggia il quinto anno dei corsi di specializzazione dell’Its di Jesolo.
Che sia sempre più difficile trovare lavoratori stagionali, in epoca di reddito di cittadinanza e di scarsa specializzazione, è una realtà denunciata da tutti gli operatori turistici del litorale veneto già all’apertura della stagione estiva, ma a Chioggia la difficoltà ha portato in molti casi proprio alla paralisi dell’attività. «In alcuni momenti dell’estate», spiega Boscolo Cegion, «in particolare nel periodo di alta stagione con il tutto esaurito, non eravamo in grado di erogare i servizi. La mancanza di personale è stato un problema enorme. Poco personale e senza specializzazione. Per le nostre strutture, il personale qualificato è condizione indispensabile. Ci siamo poi ritrovati ai primi di settembre con i dipendenti che si sono licenziati in massa. È un altro limite forte: si pensa a maturare il numero di giorni necessari per accedere alla disoccupazione e poi ci si licenzia. Molti alberghi sono stati costretti a chiudere perché il 10 settembre dove si trova al volo il personale per continuare? Quei pochi che hanno tenuto duro si sono affannati a trovare persone che in corsa avessero la buona volontà di mettersi in gioco. Se ci pensiamo, è incredibile: si offre lavoro in un momento di crisi e nessuno coglie questa opportunità».
Dal 2019 Asa e Enaip hanno siglato una convenzione che prevede di collaborare nei progetti di formazione, accogliendo negli alberghi i ragazzi che escono dal centro di formazione oppure per gli stage durante il percorso didattico. «Il problema è che per ottenere la qualifica devono completare il percorso», spiega Boscolo Cegion, «Da noi manca il quinto anno, ma abbiamo preso contatti con il direttore dell’Its di Jesolo, Massimiliano Schiavon, per accogliere una sede staccata qui, come è stato fatto nella zona del Garda e come vorrebbe fare Abano. C’è molto interesse e il corso potrebbe partire già dal prossimo anno». —
Elisabetta B. Anzoletti
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