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nonnismo nell’aeronautica

Giulia Schiff in aula: «Alla fine avrò giustizia»

Ieri a Latina processo aperto e subito rinviato a marzo. Hanno chiesto di essere parti civili i Radicali e la onlus di Giulia Bongiorno

Alessandro Abbadir
2 minuti di lettura

MIRA

Presunto nonnismo contro l’allieva pilota Giulia Schiff da parte di 8 sergenti dell’Aeronautica Militare: ieri in tribunale a Latina si è aperto il processo che è stato subito rinviato al 21 marzo. Gli 8 sergenti sono accusati di violenze nei confronti della 22enne mirese, ex allieva ufficiale e pilota. Il processo è stato rinviato in quanto sono stati rilevati difetti di notifica ad uno degli imputati e ad un avvocato difensore. Motivo per cui il giudice ha dato ordine di procedere nuovamente con la convocazione delle parti, dando appuntamento tra quattro mesi.

Giulia Schiff, ieri presente in aula a Latina, è consapevole che i tempi per arrivare a sentenza saranno comunque lunghi, ma è fiduciosa che alla fine sarà fatta giustizia. «Ci vorranno diverse udienze, probabilmente anni. Alla fine di questo percorso so che avrò giustizia. La cosa che vorrei di più forse è che vengano rilevate le responsabilità dei superiori più che dei colleghi». Gli 8 sergenti, fra i quali c’è anche una donna originaria di Vicenza, devono rispondere davanti al giudice di violenza privata in seguito al cosiddetto “battesimo del volo”. Un rito che, secondo gli imputati, faceva parte delle tradizioni dell’Arma Aeronautica. In un video girato all’epoca si vede Schiff colpita da frustate, spinta contro l’ala di un aereo e buttata in piscina. In alcune foto, invece, i segni lasciati sul corpo della ragazza da questi gesti violenti.

Nel frattempo hanno presentato domanda di ammissione come parti civili l’associazione Doppia Difesa, che fa riferimento all’ex ministro Giulia Bongiorno, il Partito Radicale e il Partito dei militari. Tre costituzioni di parte civile contro cui la difesa degli imputati si oppone fin da ora. «Siamo contrari», spiega l’avvocato degli imputati Michela Scafetta, «all’accoglimento della domanda di costituzione di parte civile per questi soggetti. Siamo dell’idea, infatti, che non sia inquadrabile in alcun modo la fattispecie del reato di violenza di genere. Sono sicura che nel processo sarà fatta la chiarezza necessaria su questi fatti». È soddisfatto invece della decisione delle associazioni di chiedere la costituzione di parte civile Massimiliano Strampelli, l’avvocato di Giulia Schiff che segue la giovane da diversi anni: «È un fatto importante e sono fiducioso che queste richieste verranno accolte», spiega, «Voglio precisare però che non è ammissibile alcun accostamento fra la decisione del Consiglio di Stato (che di recente ha espulso Schiff definitivamente dall’Aeronautica Militare, ndr) ed il processo che si celebra davanti al Tribunale di Latina. Nel primo caso si trattava di una vicenda amministrativa, nel secondo invece si punta a verificare se siano stati commessi dei reati».

Il processo, che era già iniziato davanti al Tribunale Militare di Roma, è stato spostato dinnanzi al tribunale ordinario, ha sottolineato l’avvocato Strampelli, perché il reato che si è configurato a carico degli 8 sergenti è quello di violenza privata e non più di lesioni militari. —



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