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Siluro di Gasparinetti a Brugnaro: «Affidamenti diretti per i lavori pubblici alla ditta che finanzia Coraggio Italia»

L’interrogazione del consigliere comunale Gasparinetti tira in ballo Brugnaro, il suo nuovo partito e un’azienda di Campagna Lupia

Eugenio Pendolini
2 minuti di lettura
ANSA (ansa)

VENEZIA. Il faro dell’opposizione continua a restare acceso sulle vicende che riguardano, in un modo o nell’altro, il sindaco Luigi Brugnaro. Archiviato il consiglio straordinario sui presunti conflitti d’interesse del primo cittadino e sul “blind trust” costituito per le sue società, l’ultima interrogazione presentata dal consigliere Marco Gasparinetti (Terra e Acqua), e condivisa anche dagli altri gruppi consiliari, prende ora di mira una serie di affidamenti diretti pari a circa due milioni di euro per lavori pubblici affidati alla “Locapal srl” di Campagna Lupia.

La stessa Locapal della famiglia Pizzamano che, non più tardi di qualche giorno fa, risulta tra i finanziatori di Coraggio Italia, il partito fondato dallo stesso sindaco Brugnaro insieme al governatore della Liguria Giovanni Toti. 150 mila euro in due tranche, a tanto ammonta l’appoggio economico dell’azienda con sede a Lughetto che figura nell’elenco di chi ha appoggiato economicamente il partito insieme al sindaco in prima persona, a Umana spa, e a tanti altri imprenditori. La stessa Locapal, infine, che compare tra i top sponsor della Reyer.

«Per un sindaco che amministra Venezia e la sua Città metropolitana, è opportuno accettare o sollecitare finanziamenti da parte di operatori economici beneficiari di affidamenti diretti (o procedure negoziate senza pubblicazione) della Città metropolitana, del Comune di Venezia o delle sue partecipate?», si chiede Gasparinetti, «Quarant’anni fa si sarebbe parlato di “questione morale” , noi restiamo umili e la chiameremo “questione di opportunità”».

Nell’elenco di appalti pubblici alla Locapal, finiscono una serie di lavori pubblici affidati direttamente negli ultimi anni dal Comune e dalla Città metropolitana. Si parla ad esempio di 136.375 euro di manutenzione straordinaria per le scuole della terraferma assegnati a fine dicembre. O ancora, il riordino del polo nautico di San Giuliano per un totale di 133 mila euro.

Arriva da Insula, invece, l’affidamento diretto in somma urgenza per l’intervento di rialzo e di impermeabilizzazione del muretto di separazione tra la banchina e l’abitato di Pellestrina: 812 mila euro di intervento necessario dopo l’acqua alta drammatica del 12 novembre 2019.

Arrivano invece dalla Città Metropolitana le procedure negoziate per l’appalto dei lavori di consolidamento strutturale per l’istituto Cestari-Richi di Chioggia (380 mla euro), per la riorganizzazione del tratto urbano di Lugugnana di Portogruaro (215 mila euro) e infine per la manutenzione straordinaria delle scuole di Chioggia (219 mila euro).

«Il nostro è un atto ispettivo, non un j’accuse», spiega Gasparinetti, che ha di recente presentato un abbecedario che mette in fila le presunte “confusioni d’interesse” del primo cittadino, che ha preannunciato querele. «Di fronte a una gara d’appalto, non avremmo nulla da dire. Ma di fronte a continui affidamenti diretti, vogliamo conoscere quali siano stati gli appalti affidati a questa società, e quali ne siano state le motivazioni».

Nel testo dell’interrogazione, si legge poi come dall’ultimo report trimestrale dei controlli di regolarità amministrativa relativo al Comune e inviato a tutti i consiglieri comunali emerge che le «determinazioni a contrarre per affidamenti diretti o procedure negoziate senza bando di gara» sono state oggetti di 17 rilievi in 3 mesi da parte dell’organismo di controllo. «Il sindaco poteva anche non sapere», l’affondo politico di Gasparinetti, «del resto sono tantissimi gli appalti pubblici di Comune e Città metropolitana. Ecco perché sarebbe un bel gesto, non dovuto, restituire il finanziamento ricevuto da Coraggio Italia. Viceversa, non vorremmo si scivolasse non tanto nel conflitto d’interessi quanto nel clientelismo, una cosa ben diversa dalla meritocrazia».

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