Movida blindata nel weekend: a Venezia chiusi un chiosco e un locale
Tre giorni di stop per un negozio in campo Santi Apostoli e il ristorante Goldoni. L’assessore Costalonga: «Faremo rispettare le regole per il bene di tutti»
Vera Mantengoli
VENEZIA. Campo Santa Margherita blindato per il terzo fine settimana contro la movida selvaggia. In attesa di trovare una soluzione o di capire se verranno ripristinate alcune ordinanze come quella che vietava gli addii al celibato o nubilato e l’utilizzo del vetro al di fuori del plateatico, la polizia municipale tornerà a presidiare il centro della vita notturna di Dorsoduro.
Per adesso però i controlli sono limitati a quell’area, lasciando scoperte Fondamenta degli Ormesini e Rialto dove spesso confluisce buona parte della vita notturna. La squadra della Polizia locale sarà con molte probabilità supportata da polizia di Stato o carabinieri che, come già avvenuto, presiederanno campo e calli, sanzionando chi non rispetta il decoro urbano o le attività fuori norma.
Intanto ieri l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga ha comunicato la chiusura per tre giorni sia del locale Teatro Goldoni che del chiosco in Campo Santi Apostoli.
«Continuiamo con i controlli per far rispettare le regole per restituire la città ai cittadini» ha detto in sintesi, ricordando che l’amministrazione ha vinto il ricorso al Tar presentato dal Teatro Goldoni.
«Ecco perché stiamo modificando i regolamenti per quanto riguarda occupazioni di suolo e merce in vendita e abbiamo intensificato i controlli». Sul tema del degrado dei fine settimana Confesercenti interviene sottolineando che bisogna fare una differenza tra movida e malamovida e appoggiando l’idea del sindaco di spostare la vita notturna in luoghi diversi, come la Marittima. «Siamo dinanzi a una questione complessa che non può essere derubricata a emergenza di ordine pubblico, ma essendo di tipo socio economico, culturale e istituzionale richiede il ricorso a una pluralità di azioni e coinvolge una molteplicità di soggetti» ha detto Angelo Zamprotta, coordinatore Confesercenti per i pubblici esercizi. L’ente ha lanciato l’idea – per ora solo una suggestione – di creare la Bandiera viola in stile inglese. «Servono programmi di gestione dell’economia notturna sull’esempio delle Purple flags (bandiere viola) di città inglesi come Liverpool, Bristol, Cambridge: come una Bandiera Blu è un indicatore di mare pulito, la Bandiera Viola certifica che l’economia notturna di una città offre ambienti puliti e sicuri, un’offerta di pubblici esercizi di qualità, una varietà di attrazioni artistiche e culturali e ottimi collegamenti di trasporto».
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