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Nuova cittadella dello sport «Un metodo inaccettabile»

La Città metropolitana ha dato priorità alla costruzione dello stadio a Tessera «Una colata di cemento pari a cento ettari: non c’è nulla legato alla sostenibilità»

2 minuti di lettura

È un coro di no all’ipotesi di cittadella dello sport a Tessera e soprattutto al metodo adottato dalla Città metropolitana e dal suo presidente, il sindaco Luigi Brugnaro, per presentare i progetti da finanziare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). «Una decisione calata dall’alto e senza alcun profilo di sostenibilità» commentano i consiglieri comunali di opposizione. Alcuni dei quali osservano che si tratta di una grande colata di cemento destinata ad occupare un centinaio di ettari attualmente verdi.

«Da inizio di questa consiliatura chiediamo conto delle progettualità dell’attuale Giunta sul PNRR. Una vera e propria telenovela condita da interrogazioni eluse o affrontate con ritardi enormi, discussioni infruttuose in consiglio comunale e nelle commissioni» scrive l’intera pattuglia dei consiglieri comunali del Pd, Monica Sambo in testa. «In tutte le occasioni abbiamo sempre chiesto di fare un lavoro assieme per trovare almeno alcuni punti di condivisione. Non parole ma proposte. Da qui un documento unitario di tutte le minoranze presentato lo scorso aprile. Paradossalmente, mentre tutto il mondo discute degli effetti della pandemia e, in particolare, discute di Venezia e della sua fragilità, qui l’Amministrazione ha di fatto rinunciato a coinvolgere il tessuto cittadino nelle scelte». Secondo il Pd nei 14 progetti presentati «è difficile trovare un’idea di sviluppo di città».

Critico anche il giudizio di Gianfranco Bettin, della Lista Verde progressista:

«Siamo tutti impegnati, in città e, a ogni livello, negli ambiti istituzionali dove si sta decidendo, dal Comune al Parlamento al Governo, affinché giungano a Venezia, grazie al PNRR, quante più risorse sia possibile per rilanciare e rigenerare l’ambiente, l’economia, le infrastrutture, la qualità sociale. Ma il modo di procedere della maggioranza che governa Comune e Città Metropolitana è autoreferenziale e inaccettabile. A colpi di “decreti”, in questo caso della Città Metropolitana, come prima a colpi di maggioranza in Comune, senza nessuna discussione con categorie, settori, realtà associative, né coinvolgimento della città, chi governa Venezia procede a imporre le priorità a suo dire insindacabili. Se la suona e se la canta, senza confronto e rischia di isolare la città, penalizzandola ulteriormente».

No ancora più netto da Andrea Grigoletto, dell’Istituto italiano dei castelli: «Realizzare la cittadella dello sport (stadio, palasport, piscina olimpionica) a Tessera lascia non poco perplessi. Per l’elaborazione del PNRR l’Unione Europea pone rigide condizioni: prime fra tutte che gli interventi siano impiegati per lo sviluppo green e la transizione verso l’economia circolare. C’è da chiedersi come la Città metropolitana possa contrabbandare l’intervento a Tessera come “green”, quando prevede la cementificazione di oltre 100 ettari di terreno agricolo in gronda lagunare, area di interesse pubblico paesaggistico e sito UNESCO. Si tratta di luoghi unici, tra foci di fiumi, paesaggi di bonifica, aree archeologiche e antiche fortificazioni, popolati da una fauna straordinaria (lepri, volpi, fagiani, garzette, aironi rossi e cinerini, ecc.), ritornata ad abitare queste terre in seguito alle limitazioni dell’uso di pesticidi e concimi chimici avviante negli anni Ottanta. —



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