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Elezioni comunali 2021, Sarto nuovo sindaco di Caorle

Ribaltone nella cittadina sul litorale veneziano, sconfitta l’amminstrazione uscente

Rosario Padovano
2 minuti di lettura

Marco Sarto (foto ClaudioVianello) 

 

CAORLE. L'esito del voto è clamoroso: vince Marco Sarto, l'amministrazione uscente è sconfitta. Si risolve in una vera e propria rivoluzione il voto amministrativo di Caorle. Si cambia. Rocco Marchesan espressione della maggioranza uscente perde di brutto, Marco Sarto trionfa e per la terza volta vince le elezioni. Ci era riuscito già nel 2002 e nel 2007, e prima ancora era stato vicesindaco, voluto all'epoca da un sindaco che sa come si vince: Luigino Moro. Buono il risultato di Carlo Miollo, che si è subito congratulato con Sarto, mentre Fabio Rossignoli si aspettava certamente di più, ma il suo risultato può essere un trampolino di lancio per sperare in quella svolta a sinistra che, al vero, manca a Caorle da molti anni.

Marco Sarto ha iniziato prima di tutti la campagna elettorale, con la sua lista civica “Caorle di tutti”. Fisico asciutto, di aspetto giovanile, Sarto ha curato preziosamente la sua immagine, con vecchi e nuovi amici, e soprattutto con tanta esperienza. Sicuramente si stava muovendo molto prima e a Caorle se n'erano accorti già sul finire del 2020, quando sembrava si dovesse votare in primavera. Il suo è stato un trionfo che ha coinvolto tutte le sezioni, non solo le roccaforti di Santa Margherita.

Marco Sarto ha trionfato in centro storico, lì dove Marchesan poteva godere dei ampie conoscenze. E invece dopo Sarto il più votato alla prima sezione dopo il neo rieletto sindaco è Carlo Miollo. Una vera disfatta sia per Marchesan che per il sindaco uscente Luciano Striuli, uscito ridimensionato dall'esito amministrativo. Evidentemente il feeling con la gente di Caorle dopo il voto del 2016 si è abbassato notevolmente. Da non trascurare poi che la squadra di Striuli – Marchesan negli anni aveva perduto i pezzi per strada: Andrea Lo Massaro era stato “maltrattato” dopo la sua discesa in campo alle regionali del 2020, Evaristo Tamassia si era dimesso in prossimità della fine della consiliatura (passando con Sarto), non c'era più Filippo Bortolussi, non si è presentata nella squadra della maggioranza l'ex vicesindaca Alessandra Zusso. Sono stati segnali, recepiti però dalla gente di Caorle che, con l'ampia affluenza ha dato una lezione di democrazia.

Marco Sarto ha celebrato la vittoria al suo quartier generale all'Hotel Ca' d'Oro, nella sua Santa Margherita, poi si è spostato in centro storico, per raccogliere l'omaggio della gente. La vittoria di Sarto è la sconfitta dei partiti. “La nostra è stata una vittoria della gente – ha riferito il vincitore - due settimane fa avvertivo molta fiducia. Nutrivo la sensazione che la gente avesse voglia di libertà, di cambiare amministrazione. Eppure – continua – voglio tendere una mano a tutti, c'è bisogno di riconciliazione e mi sento di tendere la mano ai gruppi che hanno perduto”. Marco Sarto ha una chiara idea di quali provvedimenti vuole adottare una volta eletto sindaco. “Oltre a una riappacificazione, dobbiamo sistemare la questione delle abitazioni di Falconera e vogliamo riscrivere il comune di Caorle ad Avviso Pubblico, per ribadire il nostro interesse verso la legalità”. La Lega esce sconfitta ma non ridimensionata. Forza Italia e Fratelli d'Italia invece si. Il Pd? Uffficialmente non appoggiava nessuno a Caorle, ma i democratici plaudono alla scelta dell'elettorato caorlotto di premiare Marco Sarto. La scelta di appoggiare Rocco Marchesan è stata sconfessata ampiamente dalla gente di Caorle. Di sicuro, rispetto alle vittorie del 2002 e del 2007 quella di ieri è una vittoria diversa quella di Marco Sarto. Forse persino più bella. “Sono cambiate molte cose da allora, anche nella mia vita – conclude il nuovo “vecchio” sindaco – sono pronto ad amministrare. Per Caorle e la sua gente”.

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