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Centrodestra con Armelao il Pd punta su Lucio Tiozzo Stecco l’alfiere del M5S

Sono i principali contendenti alla conquista della poltrona di Alessandro Ferro Sarà un test sulla tenuta dei partiti nella seconda città dell’area metropolitana

Elisabetta B. Anzoletti
3 minuti di lettura

CHIOGGIA

Il municipio di Chioggia alla ricerca di una nuova squadra di governo. A contendersi lo scranno più alto della seconda città dell’area metropolitana di Venezia, saranno sei candidati, cinque uomini e una donna, sostenuti da undici liste.

Il centrodestra, dopo mille turbolenze, ha trovato la quadra su Mauro Armelao, poliziotto e sindacalista. Nel centrosinistra, sfumata l’ipotesi di formare una grande coalizione di area riformista rincorsa per mesi, si sono proposti tre candidati: Lucio Tiozzo, volto storico del Pd, già sindaco di Chioggia e per tre volte consigliere regionale; Daniele Stecco, attuale assessore nella giunta grillina, che raccoglie il testimone dal sindaco Alessandro Ferro; Roberto Rossi, anima del comitato No Gpl, che corre con una civica in cui sono confluiti molti attivisti del comitato. Chiudono la rosa Alessandra Penzo, ex assessore grillina, che in aperto contrasto con Ferro a febbraio ha presentato le dimissioni creando un proprio gruppo, allineato con le posizioni “puriste” dell’onorevole veneziano Alvise Maniero e Mirco Righetto, noto dj, che corre per Grande Nord-Rinascere Chioggia.

Con il voto di oggi e domani, ammesso che non sia necessario il secondo turno anche se appare come l’ipotesi più probabile, si chiuderà una campagna elettorale cortissima, solo un mese, e in alcuni tratti sui generis. Pochissimi i classici comizi di piazza, poche le cene e i super buffet, quasi assenti i confronti con tutti i candidati e delegati alle dirette facebook.

La campagna elettorale è stata particolarmente corta perché i nomi dei candidati sono arrivati tardi, dopo mille incontri e mille mediazioni. Il centrodestra ha deciso di convergere su Armelao dopo otto mesi di trattative e dopo l’intervento dei coordinamenti provinciali di Lega, FI e Fdl, quest’ultima all’inizio poco incline. Con Mauro Armelao, 48 anni, nato a Borgo Valsugana (Trento), poliziotto, a Chioggia dal 1992, segretario regionale del sindacato Fsp di polizia e già assessore alla Sicurezza a Spinea una decina di anni fa, correrà anche la civica “Chioggia protagonista” che mette insieme nomi ex fucsia di ChioggiaViva, professionisti di Comunione e Liberazione e il gruppo Fare di Tosi. Anche il nome di Tiozzo è stato confermato tardi, dopo un’altalena con Barbara Penzo, segretaria e capogruppo del Pd, e dopo le pressioni dei vertici dem. Lucio Tiozzo, 65 anni, pensionato, è stato presidente di una cooperativa specializzata nella consulenza d'impresa, dal 1992 ha presieduto la Legacoop del Veneto, è stato sindaco di Chioggia dal 1988 al 1991 e per tre volte consigliere regionale. Accanto a lui ci sarà lo stato maggiore del Pd, e una civica, “Chioggia riparte”, con professionisti, giovani e tre degli attuali assessori di Ferro. Il nome di Stecco, che pur circolava, è stato ufficializzato solo dopo la certezza che non era possibile il matrimonio Pd-M5S, tentato per mesi e oggetto di molte resistenze.

Daniele Stecco, 44 anni, nato a Arzignano (Vicenza), vive da anni a Chioggia per amore. Laureato in Economia e commercio a Ca’ Foscari e con un master a Padova, ha lavorato con Euris Europe come project manager. Stecco è uno dei pochi assessori che è riuscito a rimanere in sella per tutta la durata del mandato di Ferro, senza subire i contraccolpi delle forti turbolenze interne che hanno portato a periodiche dimissioni o allontanamenti da giunta e consiglio. Eredita il bello e il brutto degli ultimi cinque anni, sia in termini di vicissitudini del partito a livello locale che di quelle nazionali. È stato scelto come uomo di riferimento del M5s e della civica "Chioggia sempre". Nemmeno “Energia civica”, che pur si era seduta inizialmente al tavolo del centrosinistra, è riuscita a trovare la quadra per una corsa unitaria e con mesi di anticipo sugli altri ha lanciato la corsa a sindaco di Roberto Rossi, 66 anni, tecnico di laboratorio in istituti superiori, anima e cuore del comitato No Gpl da cui proviene gran parte della sua lista. Tra i primi a ufficializzare la corsa a sindaco c’è stato Mirco Righetto, 56 anni, chioggiotto, imprenditore del mondo del divertimento, noto dj, alla prima esperienza politica, scelto da Grande Nord-Rinascere Chioggia, su cui sono confluiti gli esponenti locali di Italexit di Gianluigi Paragone, per puntare sulla valorizzazione turistica della città, sulla defiscalizzazione e sulla movida.

Nell’aria da mesi anche la candidatura di Alessandra Penzo, 40 anni, architetto, laureata a Ca’ Foscari, sposata e con due figlie, ex assessore a Urbanistica e Lavori pubblici nella giunta Ferro. Attorno a lei tutto il gruppo grillino della prima ora che ha abbandonato Ferro e il Movimento in febbraio in disaccordo con la politica di avvicinamento del partito al Pd e con l’appoggio nazionale al Governo Draghi.

Se dalle urne domani non uscirà il nome del nuovo sindaco, con il 50% più uno delle preferenze, si aprirà una seconda parentesi di campagna elettorale, per tornare poi ai seggi il 17 e 18 ottobre per il turno di ballottaggio. —

Elisabetta B. Anzoletti

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