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Regata Storica, l’ombra del doping sui campioni: un test è positivo

Riserbo e bocche cucite, ma la notizia corre tra i regatanti. Test effettuati sui primi due classificati, Vignotto e Busetto

Alberto Vitucci
2 minuti di lettura

VENEZIA. L’ombra del doping sulla Regata Storica 2021. Uno dei quattro campioni esaminati dopo l’arrivo al traguardo di Ca’ Foscari è risultato positivo a una sostanza vietata. È la prima volta nella storia della competizione remiera. Un fatto clamoroso, che potrebbe gettare discredito in una disciplina finora indenne da episodi di questo tipo.

Bocche cucite in Comune. Nessuna conferma e nessuna smentita. Ma tra i regatanti la voce circola sempre più insistente. La notizia è che qualche giorno fa il laboratorio di analisi Fleming Mestre - Lifebrain di viale Garibaldi, incaricato dopo regolare gara dal Comune di effettuare i test nel dopo regata, ha inviato i risultati ai quattro atleti che all’arrivo si erano sottoposti all’esame. Cioè i componenti dell’equipaggio primo classificato, il gondolino arancio di Rudi Vignotto e suo figlio Mattia, e il viola dei fratelli Roberto e Renato Busetto, la vera sorpresa della giornata, giunti secondi al traguardo. Da qualche anno i test vengono fatti su sangue e urine solo ai primi due classificati, prima si faceva a sorte.

Si indaga per verificare variazioni del testosterone, ma anche sull’assunzione di farmaci vietati come l’Eritropoietina. E infine si fanno accertamenti tossicologico-analitici del primo livello, per verificare la presenza di oppiacei, cocaina, Amfetamina e metamfetamina, ecstasy, metadone e cannabinoidi.

Proprio quest’ultima sarebbe la sostanza rilevata nelle urine del campione. Che è stato convocato dall’Ufficio regate e informato della procedura aperta a suo carico. Avrà un mese di tempo per chiedere una nuova analisi – ma sugli stessi prelievi depositati la sera del 5 settembre – oppure presentare una memoria difensiva firmata da un legale. O, infine, accettare la contestazione e non opporsi.

Un fatto che non ha precedenti. E si svolge in un terreno “anomalo”, dal momento che la voga alla veneta non è disciplina affiliata al Coni. Proprio dal Coni però sono state mutuate le procedure per gli accertamenti e gli eventuali provvedimenti, come si fa nell’atletica e nel ciclismo. Se l’irregolarità venisse confermata, la commissione tecnica potrebbe comminare una squalifica al regatante.

Ma chi sono i campioni sospettati? Nessuna risposta ufficiale, nel nome della privacy. La notifica è stata consegnata solo all’interessato, che adesso potrà difendersi. In teoria potrebbe essersi trattato di un banale errore di laboratorio.

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Quattro sono i campioni che si sono sottoposti a esami dopo l’arrivo. I vincitori, Rudi Vignotto e suo figlio, il giovanissimo Mattia. E poi i due Busetto, Roberto e Renato. Che all’ultimo momento hanno disertato la regata di Burano, domenica 19 settembre, dopo essersi iscritti. «Un impegno di Renato», avevano scritto al Comune.

Chiacchiere e commenti che corrono. Anche negli stazi dei gondolieri, dove lavorano tre su quatto dei possibili dopati. Tutti a eccezione di Roberto Busetto.

Notizia che è arrivata come una bomba in un mondo, quello delle regate, già attraversato dalle polemiche sulla squalifica di un anno inflitta ai 14 campioni che avevano bo sport. Una macchia che adesso bisognerà ripulire al più presto.

I risultati delle contro analilisi si sapranno fra qualche giorno. Solo allora arriverà il verdetto, affidato alla commissione tecnica per le regate. Per adesso a sapere chi sia l’atleta sotto accusa per doping sono soltanto loro.

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