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il dibattito sulle agenzie on line

«Prenotazioni alberghiere usiamo i canali della Regione»

Biraku (Confesercenti): bisogna ridurre la dipendenza dalle grandi piattaforme e sfruttare meglio le potenzialità dei sistemi digitali per la promozione turistica

Giovanni Cagnassi
1 minuto di lettura

JESOLO

Guerra alle agenzia on line, Confesercenti si unisce agli operatori che cercano maggiore indipendenza dalle Ota (on line travel agency). Emiliano Biraku è il presidente del tavolo di lavoro sul Turismo digitale, innovazione e big data e coordinatore Confesercenti a Venezia. Il dibattito lanciato al lido di Jesolo da Federalberghi e Aja ha trovato molti sostenitori nell'ambito del turismo, convinti che sia possibile in qualche modo staccarsi dalla dipendenza preossochè totale dalle agenzia on line che hanno il monopolio delle prenotazioni e sono una vetrina turistica sul mondo.

«Condividiamo le giuste richieste degli operatori turistici della costa veneta» dice Biraku, «in merito alle nuove strategie ed investimenti utili alla riduzione della dipendenza dalle Ota. Sfidare i big internazionali delle prenotazioni e delle vendite online, porterebbe non solo un risparmio sulle commissioni, una gestione diretta dell’offerta turistica, ma anche una giustizia fiscale sui profitti che queste agenzie guadagnano sul nostro territorio».

«La Regione del Veneto prevede l’utilizzo di un Destination management system» aggiunge «ovvero un software per la gestione integrata delle funzioni tipiche delle destinazioni turistiche, dall’informazione all’accoglienza, dalla promozione alla commercializzazione dell’offerta. Al tavolo di lavoro sul Turismo Digitale, Innovazione e Big data, dove hanno partecipato tutti i rappresentanti delle categorie economiche regionali, abbiamo puntato sull’utilizzo del DMS, sistemi digitali per la promozione, per organizzare e gestire l’offerta turistica sul digitale ed evitare la totale dipendenza dalle OTA e dalla sola leva del prezzo che ha caratterizzato gli ultimi anni».

Biraku ritiene sia del tutto auspicabile la progressiva indipendenza della Regione e delle sue destinazioni da sistemi e operatori esogeni, i dati disponibili dal 2020 circa i canali distributivi delle imprese turistiche tendono a ridimensionare il ruolo delle Ota, che parevano peraltro in declino fino a tutto il 2019.

«La piattaforma della Regione è in grado altresì di organizzare l’offerta turistica e di renderla poi fruibile sui siti delle singole destinazioni», conclude «club di prodotti e della Regione al fine di utilizzare tutti i canali di distribuzione attraverso gli oltre 100 channel manager con essa dialoganti. Queste sono delle soluzioni concrete, che possono rivoluzionare anche la gestione e il controllo dei flussi turistici di Venezia. In Veneto, c’è un meccanismo di aggregazione tra destinazioni e distretti, filiere produttive e della cultura, che devono necessariamente essere interconnesse, valorizzando il turismo come fattore trasversale dello sviluppo economico, e non solo come settore». —

Giovanni Cagnassi

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