Autorità di laguna, spunta il nome dell’ex presidente della Biennale, Paolo Baratta
Sarebbe in pole per le nuove nomine previste tra pochi giorni, l’ultima parola spetta al premier Draghi. Il puzzle dei nuovi incarichi della salvaguardia
Alberto Vitucci
VENEZIA. Paolo Baratta presidente dell’Autorità della laguna. Ipotesi che circola con sempre maggiore forza al ministero delle Infrastrutture, che dovrà sciogliere entro pochi giorni la riserva sulla nuova governance della salvaguardia e proporre la nomina al Presidente del Consiglio.
Ipotesi non confermata. Ma se n’è parlato qualche giorno fa nelle stanze del governo. Adesso l’ultima parola spetta al premier Draghi. Nelle ultime settimane sono tanti i nomi possibili fatti per il vertice della nuova Autorità. L’organismo che secondo la legge approvata un anno fa dal governo Conte dovrebbe assumere personale e competenze del Consorzio Venezia Nuova, del Provveditorato alle Opere pubbliche, della Città metropolitana. Ripristinando però, ha detto Draghi, il prestigioso istituto del Magistrato alle Acque. L’Autorità strutturata in due settori, di governo e tecnico, assumerà la gestione del Mose e delle opere di salvaguardia, e una serie di competenze sulle acque e le concessioni demaniali oggi in capo al Provveditorato. Il nome di Baratta potrebbe metter fine ai veti incrociati che durano da mesi.
Non è più giovane – compirà 82 anni in novembre – ma l’esperienza e le capacità non gli mancano. E’ un ingegnere, che si è occupato di salvaguardia da ministro dell’Ambiente e dei Lavori pubblici (per la prima volta le due cariche erano state unificate) a metà degli anni Novanta, con il governo Dini. Proprio in quei giorni, all’Accademia dei Lincei, Baratta nominò la commissione di esperti internazionali che avevano promosso il Mose.
Poi Baratta era stato nominato presidente della Biennale, nel 1998. Un primo mandato di tre anni, poi il ritorno dal 2008 al 2020. In totale 15 anni in cui ha trasformato l’ente in Fondazione, restaurato molte parti monumentali dell’Arsenale e rilanciato la manifestazione.
L’anno scorso Baratta ha ceduto il posto a Roberto Cicutto perché non poteva essere ricandidato ancora. Ma non ha mai nascosto l’intenzione di continuare a lavorare per la città.
Un ruolo apprezzato il suo, non soltanto nell’ambito del centrosinistra, ma anche dagli enti locali come la Regione del leghista Luca Zaia e il Comune di Luigi Brugnaro.
Il nome di Baratta è adesso quello più quotato. Dopo che erano stati scartati quello della commissaria del Mose Elisabetta Spitz e di altri dirigenti dello Stato in pensione.
Tra i nomi che circolano anche quelli del generale della Guardia di Finanza Giovanni Mainolfi, del direttore del Corila Pierpaolo Campostrini, della direttrice generale del ministero Ilaria Bramezza.
Ma adesso crescono le quotazioni di Baratta. La nuova Autorità per la laguna è formata oltre che dal presidente da sette componenti del comitato di gestione, che devono provenire da uffici dello Stato. Anche qui tra i nomi possibili si fanno quelli di Maurizio Ferla, dirigente dell’Ispra e responsabile dell’Ufficio previsioni dell’ex Istituto Idrografico del Magistrato alle Acque, ed esperto di laguna, Francesco Sorrentino, dirigente del Provveditorato alle Opere pubbliche. Nel comitato consultivo che sarà formato di esperti potranno essere nominate figure indicate da Regione, comuni di Venezi e Chioggia Capitaneria di Porto, Autorità portuale, Ispra.
Ci si aspetta molto dalla nuova Autorità, dopo una paralisi della salvaguatdia che dura ormai da tempo, Cantieri del Mose bloccati, Consorzio in crisi, opere di difesa locale in ritardo, interventi di compensazione previsti dal Piano Europa mai avviati.
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