I resti del bersagliere tornano dopo 79 anni Era dato per disperso l’ha trovato un nipote
Oggi la benedizione e gli onori alla salma di Severino Baseggio di Valli Morì in Croazia, il parente ha individuato il suo nome nel sacrario di Bari
Elisabetta B. Anzoletti
la storia
La salma di Severino Baseggio torna a casa dopo 79 anni. Il bersagliere di Valli, caduto nella Seconda guerra mondiale come il fratello Sergio, era stato dichiarato disperso. Ma un nipote, durante un viaggio in Puglia nel 2019, ha scoperto che invece era sepolto nel sacrario di Bari e ha avviato le procedure per la traslazione della salma. Oggi, alla presenza delle autorità civili e militari, si terrà una solenne messa di suffragio e la tumulazione. La famiglia Baseggio è originaria di Valli, zona Piovini, dove ancora vivono molti parenti.
Erano dodici fratelli e tre di loro, Alfredo (classe 1919), Severino (classe 1920) e Sergio (classe 1922), lasciarono la famiglia per raggiungere il fronte. Alfredo, alpino, tornò a casa dopo una fuga rocambolesca dai tedeschi. Dei due fratelli minori, invece, si persero le tracce. Severino, bersagliere, fu ferito in un combattimento in Croazia, fu ricoverato in un ospedale da campo e morì nell’agosto del ’42. Sergio, aviere, dopo l’8 settembre fu fatto prigioniero a Creta e in un trasferimento il piroscafo affondò nel mare Egeo e fu dichiarato disperso. «Per i miei nonni e per i miei zii, perdere due figli e due fratelli al fronte fu un dolore immenso», racconta il nipote Emilio Baseggio, «Un dolore ancor più grande per il fatto di non avere nemmeno una tomba su cui piangere. Mio padre Alfredo ha fatto di tutto per riuscire a ritrovare i loro corpi, ma è morto senza esaudire il suo desiderio più grande. Anch’io sono bersagliere e nel 2019, durante un raduno nazionale, andai in visita al sacrario militare di Bari. La guida continuava a ripetere che i deceduti oltremare erano 76 mila. Mi si è accesa una lampadina e sono andato in direzione per chiedere se potevano verificare se tra questi ci fossero i miei zii. Quando ho comunicato i dati di mio zio Severino, la risposta è stata positiva. Pensavo di svenire quando mi hanno accompagnato alla tomba. Alla sera ho chiamato tutti gli zii, allora ne erano in vita ancora otto, una gioia immensa».
Il nipote ha avviato subito la procedura per riportare la salma in Veneto. I nulla osta del ministero erano pronti già a settembre 2020, ma il Covid ha fatto slittare tutto di un anno. La cerimonia si terrà oggi alle 16 a Conche perché i residenti di Piovini da sempre gravitano su Conche. Parteciperanno i parenti e le autorità civili di Chioggia. Cinque i fratelli ancora in vita, di 95, 93, 88, 84 e 80 anni che oggi si riuniranno per dare il giusto saluto a Severino. Presenti anche le autorità di Codevigo e Legnaro, la fanfara dei Bersaglieri di Padova e le associazioni d’arma. —
Elisabetta B. Anzoletti
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