Al tribunale di Venezia, l’ufficio gip nella bufera: in quattro se ne vanno
I giudici hanno ottenuto il trasferimento in Corte d’Appello. Si rischia un rallentamento in un centro strategico
roberta de rossi
VENEZIA. Nuvoloni si addensano sul cielo di uno degli uffici più delicati del Tribunale penale: quello dei giudici per le indagini e udienze preliminari, dove il tempo è dettato dagli stretti termini di legge per la convalida degli arresti e gli interrogatori di garanzia; si emettono le ordinanze con le misure cautelari; si rinvia a giudizio e processano gli imputati con i riti alternativi.
In un ufficio già sotto organico di due unità, quattro dei sette giudici in servizio hanno chiesto e ottenuto il trasferimento alla Corte d’Appello. Si tratta dei magistrati Barbara Lancieri, Andrea Battistuzzi, Gilberto Stigliano Messuti e Massimo Vicinanza (quest’ultimo, per altro, già applicato per un anno a Roma, per seguire gli esami dei nuovi magistrati): tutti di grande esperienza, hanno presentato domanda per i posti vacanti in Corte d’appello, alla ricerca di nuovi giudici.
Il trasferimento in blocco – che dovrebbe andare in porto entro la fine dell’anno – rischia di creare una situazione molto difficile per il funzionamento della macchina della giustizia, perché il Csm dovrà ora mettere a bando i posti che si liberano e i tempi non saranno brevissimi. Il presidente del Tribunale Salvatore Laganà potrà fare un interpello tra i magistrati del distretto (uno, è già andato a vuoto) e ordinare una temporanea assegnazione. Ma significherebbe, comunque, togliere magistrati da altri incarichi.
Tra l’altro, una quinta giudice, Francesca Zancan – nonostante sia in servizio da oltre due anni e, anche lei, con importanti fascicoli al suo attivo – rischia di dover lasciare l’incarico a giorni, perché per il Consiglio superiore della magistratura non avrebbe maturato i titoli necessari per poter operare nell’Ufficio gip, provenendo dal Tribunale civile di Padova. Ancora da coprire, peraltro, anche il posto di aggiunto, rimasto libero dopo il pensionamento della gip Marta Paccagnella.
Al momento, gli unici magistrati certi sono il presidente Luca Marini e il gip Alberto Scaramuzza. Anche la posizione della dirigente amministrativa delle cancellerie è vacante da mesi, in un ufficio dove non sono mancate tensioni, quello del gip: l’anno scorso erano stati tutti gli impiegati delle cancellerie a chiedere – in segno di protesta – il trasferimento ad altre mansioni, denunciando carichi di lavoro estremi e carenza di personale. Situazione che investe anche i giudici.
Quattro magistrati in uscita tutti insieme (più una quinta in attesa), rappresentano un problema, data la mole di fascicoli e le ordinanze cautelari che chi subentrerà (quando arriverà) dovrà studiare da zero. Il presidente dell’Ufficio, Luca Marini, si dice «tranquillissimo: arriveranno i loro sostituti, magistrati che avranno chiesto di venire qui». Non nasconde preoccupazioni il presidente del Tribunale, Salvatore Laganà: «Il gip è sicuramente un ufficio difficile e più un ufficio è difficile, meno domande arrivano. Il fatto che ci siano state grosse carenze dal punto di vista organizzativo e il lavoro aumentato perché Procura lo ha bombardato di richieste, ne fa un ufficio meno appetibile di altri e negli ultimi due concorsi non hanno mandato nessuno a Venezia.
Quanto alla dottoressa Zancan, valuterò se l’esercizio di fatto sia rilevante ai fini di una conferma: è una collega che ha la stima di tutti, lavora molto bene, ha mostrato dedizione, sarebbe un peccato perderla, tanto più che nessuno ha fatto domanda... se qualcuno la farà, vedremo».
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