Rivolta in via Oriente «Scempio alla Pineta»
Lettere di residenti, imprenditori, professionisti e noti albergatori sul cantiere del resort dove sono stati tagliati 180 alberi
Giovanni Cagnassi
/ JESOLO
Scempio in Pineta, rivolta di residenti, proprietari di appartamenti, professionisti e noti albergatori della zona.
In venticinque hanno scritto una lettera appassionata al sindaco. Anzi, tante lettere, tante firme di cittadini, chiedendo risposte che non sono arrivate dopo che hanno visto sorgere cantieri, transennare aree verdi, tagliare alberi.
Tra i tanti ad aver scritto c'è anche la ex sindaca di Scorze, Clara Caverzan, sempre vicina ai temi ambientalisti. Si dicono allibiti per quanto avvenuto in Pineta e in via Oriente.
«A maggio abbiamo assistito inermi e attoniti a un vero scempio ambientale», spiegano, « quando sono stati rasi al suolo 180 alberi, con ruspe che hanno distrutto alberi vetusti e sani e tutta la fauna, in un momento dell’anno, primavera inoltrata, in cui la legge lo vieta in quanto periodo di nidificazione».
Sul cartello che presenta i lavori è scritto: “Facciamo rinascere la pineta per vivere nuove emozioni”. Nascerà un grande resort in un’area di rigenerazione urbana.
Una promessa allettante in una zona, la Pineta, piuttosto statica da anni e spesso dimenticata nonostante sia stato il polmone verde del lido, minacciato e eroso dal mare senza che fosse fatto qualcosa di concreto.
«Chiediamo come sia possibile far rinascere la pineta dal momento che c’è stata la distruzione della stessa con l’abbattimento di 180 alberi per sostituirli con 150 appartamenti», aggiungono, «e dal rendering esposto è semplice notare quanto poco spazio sarà dato alla piantumazione di nuovi alberi. Come si può parlare di rinascita dal momento che è stata fatta distruzione di un’area intera di Pineta? Quello che è evidente che 150 appartamenti implicheranno un forte impatto ambientale e paesaggistico, dalla spiaggia al traffico stradale alla rete fognaria. Siamo stupiti nel vedere approvare una cementificazione massiccia in un terreno nel quale per decenni non è mai stato possibile costruire e su cui non vi era alcuna cubatura pre esistente da riqualificare. Molte cose non sono chiare. Chiediamo ulteriori informazioni sulla "Reoco" che sta portando avanti il progetto. Chiediamo quale sia l'ente finanziario di questa operazione, come è stata costruita, in che periodo, sotto quale amministrazione.
«E come abbia potuto il Comune», concludono, "concedere una cubatura così enorme, chi sono le persone fisiche che hanno sottoscritto le varie delibere e infine, quando è stato modificato il piano regolatore». ––
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