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Vaccino, terza dose a fine mese per 15 mila veneziani

Soprattutto operatori sanitari, anziani e persone fragili che avevano concluso il ciclo alla fine dello scorso gennaio

Laura Berlinghieri
2 minuti di lettura

Un anziano viene sottoposto a vaccino 

 

VENEZIA. In totale, nel Veneziano, sono poco più di 15 mila, di cui quattro su cinque nel territorio dell’Usl 3 e i rimanenti nel Veneto orientale. Sono gli operatori sanitari, gli ospiti delle case di riposo, i fragili che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid tra fine dicembre 2020 e fine gennaio 2021, ormai otto mesi fa, e che per questo dovrebbero essere i primi destinatari delle famose terze dosi.

L’annuncio è arrivato giovedì 3 settembre, nel corso della prima conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi dopo la pausa estiva. Se il cronoprogramma appena abbozzato sarà rispettato, le somministrazioni dovrebbero iniziare già a fine mese.

E, visto il quantitativo irrisorio rispetto alle potenzialità della macchina, potrebbero concludersi in una manciata di giorni. Basti pensare che il record giornaliero della sola Usl 3 è superiore alle settemila somministrazioni.

Tutti i destinatari delle terze dosi, indipendentemente dall’età, riceveranno esclusivamente i vaccini a mRna, quindi Pfizer e Moderna. Li riceveranno anche coloro ai quali erano state somministrate le dosi di AstraZeneca e Johnson & Johnson, i due vaccini che ormai da settimane non arrivano più in Veneto.

Le terze dosi serviranno ai loro destinatari di giocare d’anticipo persino sulla scadenza del Green pass, la cui validità è stata portata a dodici mesi, allungando l’orizzonte inizialmente fissato in nove mesi per quanti avevano completato il ciclo di profilassi.

La notizia della previsione delle terze somministrazioni è stata accolta con particolare favore all’interno delle case di riposo, tra le quali serpeggiava il timore che il susseguirsi dei casi registrati negli ultimi giorni fosse di preludio a una nuova ondata.

Ed è proprio notizia di ieri 3 settembre, infatti, l’esplosione del primo focolaio, dopo mesi, in una Rsa della provincia: la San Giorgio di Marcon, del gruppo Sereni Orizzonti. Per questo, da settimane i direttori delle strutture chiedono a gran voce le terze dosi.

«Se si deciderà a gennaio, sarà troppo tardi», diceva giusto un paio di giorni fa Roberto Volpe, presidente di Uripa, l’associazione delle case di riposo.

I primi a ricevere le terze dosi dovrebbero essere proprio gli ospiti delle residenze per anziani, insieme agli operatori sanitari (di ospedali e Rsa, ma anche liberi professionisti, medici di famiglia e pediatri) e ai fragili.

Nel Veneziano, la campagna vaccinale è iniziata ufficialmente il 27 dicembre. È stata una giornata dimostrativa, con le prime dosi somministrate a una manciata di medici e infermieri delle due Usl.

I primi anziani sono stati vaccinati a cavallo tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Ma la campagna vaccinale è entrata nel vivo soltanto a marzo, con l’arrivo deciso del primo contingente considerevole di dosi, che ha consentito di ampliare la platea dei destinatari agli ultra 80enni, non necessariamente ospitati dalle residenze per anziani. 

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