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Espulsioni e accuse al sindaco campagna elettorale di fuoco

Alla vigilia del deposito delle liste esplodono le spaccature in seno alla Lega Rita Pesaresi fuori dal partito, critiche a Susanna per il progetto casa di riposo

GIOVANNI MONFORTE
2 minuti di lettura

MUSILE

Alla vigilia del deposito delle liste, esplode la spaccatura nella Lega di Musile. Per mesi le divisioni sono rimaste sottotraccia. Poi sabato sono arrivate le dimissioni delle assessore Francesca Simiele ed Elisa Pierobon. E ora è esploso il caso di Rita Pesaresi, la militante allontanata perché accusata di post sui social contro Zaia sulla gestione della pandemia.

Ad aprile era stato comunicato a Pesaresi l’avvio della revoca della qualifica di militante. Nei giorni scorsi le è arrivata la comunicazione di espulsione. «Per un unico presunto fatto sono stati presi due provvedimenti. Penso che prima di arrivare a questo ci sarebbe dovuto essere un contraddittorio», spiega Pesaresi, «invece, nonostante le richieste, i post per i quali sono stata accusata non mi sono mai stati mostrati. Sono arrivata a pensare che queste siano epurazioni fatte per via della spaccatura che c’è nella Lega di Musile. Da quando un anno fa è stato “fatto fuori” l’ex vice governatore Forcolin, non c’è mai stata una dichiarazione pubblica in sua solidarietà da parte di tutti coloro che sono del partito». Pesaresi spiega di aver ricevuto «solidarietà da tante persone, che dicono di non riconoscersi più in questa Lega».

Si parla di una sua candidatura nella civica di Ildebrando Lava. «Non dico né sì né no. Aspetto che le cose siano definitive, ma non è da escludere», conclude lei. Il coordinatore provinciale della Lega, Andrea Tomaello, non ribatte. «L’unica cosa che mi sento di ribadire», dice, «è che noi, come segreteria provinciale ma anche di Musile, abbiamo fatto la nostra scelta, decisi a riconfermare la sindaca uscente Silvia Susanna. Concentriamoci sulla campagna elettorale. Per chi vuole starci, le porte sono sempre aperte». Quella di Pesaresi sarebbe l’unica espulsione. Mentre a San Donà c’è il caso di un sostenitore a cui non è stata riconosciuta la militanza.

LA CASA DI RIPOSO

A scuotere la campagna elettorale è anche la vicenda relativa alla costruzione della casa di riposo, già al centro di lettere anonime. «Ero al corrente da mesi di ciò che altre persone hanno evidenziato con le lettere. Io ho preferito metterci la faccia e a gennaio ho inviato alla Regione un esposto per gravi irregolarità amministrative avvenute nel Comune di Musile», attacca l’ingegnere Daniele Bidoggia che, insieme al geometra Paolo Morazzi, ha curato per l’Impresa Costruzioni Gava il progetto per una Rsa da costruire in via Case Bianche. L’altro progetto in ballo è per una casa di riposo che l’Immobiliare Primavera intende realizzare al Bivio Fossetta, per cui era stato rilasciato un permesso a costruire, poi scaduto. Bidoggia spiega di aver presentato a giugno 2020 il piano urbanistico per la Rsa in via Case Bianche.

Lamenta «motivi pretestuosi» alla base del rigetto del Comune e spiega di aver chiesto più volte che «il Comune provvedesse a un’evidenza pubblica per individuare il terreno dove, nel rispetto del miglior beneficio pubblico, il Comune dovrebbe decidere di costruire la Rsa». «La questione è stata oggetto di controversia legale», replica la sindaca Susanna, «e quanto da questi lamentato è stato rigettato dal giudice non sussistendone i presupposti ed essendo stata l’attività amministrativa corretta e trasparente. Il progetto presentato non aveva i requisiti minimi per poter essere ammesso e, proprio per garantire equità nei confronti di tutti gli operatori del settore, è stata dichiarata l’inammissibilità del progetto». — GIOVANNI MONFORTE

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