D&G, 500 mila euro al Comune e qualche milione per l’indotto grazie alle sfilate veneziane
La tre giorni di Dolce e Gabbana lascia soldi alla città. E anche qualche polemica. Italia Nostra: «Uso distorto della città». Vianello: «Bello, ma servono servizi»
Alberto Vitucci
VENEZIA. Cinquecentomila euro. E un indotto di qualche milione. Lavoro garantito per gondolieri, motoscafisti, ristoratori e albergatori. Tre giorni di sfilate di moda. Piazzetta e Rialto “occupate”. Come sempre fa discutere il «grande evento» che stavolta ha portato negli ultimi tre giorni la moda in Piazzetta San Marco. «Evento internazionale, la città ne trae beneficio», dice il Comune. Soldi che entrano per l’affitto degli spazi come l’Arsenale, palazzo Ducale, Rialto. Ma anche per i servizi necessari come le hostess, la sicurezza, gli elettricisti, i figurati, i noleggi di vestiti. E le remiere del coordinamento, che hanno sfilato a San Marco come fosse il giorno della Storica.
Basta per compensare? «Si continua in questo uso improprio della città», sbotta Lidia Fersuoch, presidente onoraria di Italia Nostra, «Venezia ancora una volta è una vetrina. Una città che non esiste. Il rilancio è un’altra cosa. E poi se non sbaglio in Piazza i Veneziani non possono manifestare. Una cosa veramente offensiva».
Stavolta come location delle sfilate si è scelta la Piazzetta. Inquadratura perfetta, tra le due colonne, del palco rialzato dove sfilavano le modelle. Pubblico selezionato, composto da Vip e star della moda e del cinema. Riflettori accesi sulla città. «Tanti farebbero non si sa cosa per avere manifestazioni di questo livello», si sfoga un organizzatore, «qui invece tutto viene visto con fastidio».
C’è anche chi plaude all’alto livello della manifestazione, ma ricorda che una città per vivere non può accontentarsi degli eventi. «C’è bisogno di ridare a Venezia una rete efficiente di trasporto pubblico», dice Emilio Vianello, del Comitato residenti della Pietà, «collegamenti rapidi con la terraferma, difesa della residenza. Altrimenti Venezia è solo un brand da sfruttare, una vacca da mungere. E chi può pagare se la prende. Però le serate sono state bellissime, di alto livello». Polemica antica, quella sull’uso della Piazza e dell’area marciana. Teatro di Carnevali e concerti rock, manifestazioni e grandi eventi rimasti nella storia. Per un periodo c’era stato il blocco assoluto degli spettacoli in Piazza. Poi pian piano sono ripartiti, fino al grande concerto di Zucchero nel 2018. Anche il Carnevale è ripreso. E adesso pure gli eventi. Con la grande sfilata di moda e la Piazza “affittata” a Dolce e Gabbana. Come Rialto e il Palazzo Ducale per la cena. L’Arsenale per la festa conclusiva e i fuochi d’artificio targati Parente. Prolunga – a pagamento – del Carnevale e del Redentore.
I commenti dei lettori