Mestre, due terminal ai Pili e a San Giuliano per alleggerire il ponte della Libertà
L’obiettivo è scendere da 14 mila a 8 mila auto al giorno. Bus e vaporetti per il trasferimento in centro storico
Mitia Chiarin
Il parco San Giuliano e il ponte della Libertà
MESTRE. Non uno, bensì due terminal a San Giuliano. Un doppio hub di collegamento tra Mestre e Venezia in via di progettazione per ridurre il peso del traffico quotidiano che “pesa” sul ponte della Libertà. Dalle attuali 14.500 auto al giorno che portano 21.800 persone sul ponte che attraversa la laguna, l’obiettivo del Piano urbano della mobilità sostenibile è di arrivare, nel 2030, a 8.100 auto al giorno con 12.200 persone su mezzi privati.
Da questa necessità, nota a tutti ed evidenziata di recente anche dalle indagini del Porto sulle fessurazioni del ponte della Libertà, si sviluppa il piano del doppio hub di San Giuliano.
Si legge Nord ma si intende punta San Giuliano; si legge Sud ma si tratta dei Pili. Il primo hub sarà specializzato all’interscambio con servizi di navigazione commerciali e servizi GT (noleggio), con bus a lunga percorrenza e linee di trasporto pubblico locale.
Il San Giuliano Sud, i terreni della società Porta di Venezia (parte del trust del sindaco Brugnaro) sarà specializzato ad intercettare prevalentemente utenza turistica con servizi di navigazione a mercato e con collegamenti ferroviari (ovvero una nuova fermata del treno) ma anche con una nuova fermata del tram ai Pili che permetterà di intercettare, con un interscambio, la utenza locale diretta a Venezia.
Le stime degli uffici della Mobilità del Comune, nel bando di gara per la progettazione definitiva del progetto, in via di assegnazione, indicano le prime stime: con 93 autobus in andata e ritorno con capolinea per l’interscambio acqua in Punta San Giuliano si tolgono 900 persone in arrivo al Tronchetto in auto.
Ai Pili con 240 bus turistici in arrivo al giorno (in alta stagione) si spostano quasi 10 mila persone. Di questi oltre 9 mila sono diretti in centro storico, solo il 5% alle isole.
L’interscambio doppio tra treno, tram e servizi di navigazione a mercato modifica gli ingressi alla città antica, togliendo il sovraccarico evidente su Tronchetto, piazzale Roma e ponte della Libertà causato dal traffico veicolare.
Nel bando di gara per la progettazione finale lo si spiega: «Sul ponte transita la quasi totalità degli utenti diretti alla città insulare veneziana, sia su trasporto pubblico che privato, per una media di circa 170.000 persone al giorno tra andate e ritorni. In occasione di eventi speciali e di giornate di alta stagione il numero è anche di gran lunga superiore». Se ne parla da decenni: il traffico crea ingorghi (noti anche nelle domeniche estive) ma anche problemi di sicurezza, perché da decenni si discute di collegamenti alternativi al ponte in caso di incidenti.
Di fatto la viabilità tra Mestre e Venezia rimane fragile, insicura, ma anche saturata dal traffico.
Punta San Giuliano oggi significa uno degli ingressi “nobili” al parco progettato da Di Mambro e alle Remiere.
Tutti sanno che la attuale giunta ha messo d’accordo tutti, Remiere e ditte private, finanziando il nuovo Polo nautico (6,6 milioni di euro) ma anche consentendo alle ditte di via San Giuliano di riqualificare le proprie strutture ma anche la strada, che sarà affiancata da un nuovo accesso al parco (valore almeno 10 milioni). Progetto contestato dalle opposizioni e da associazioni ma che si sta concretizzando. Pochi avevano intuito che via San Giuliano diventerà un vero e proprio interscambio di collegamento terra-acqua con Venezia con via vai di camion ma anche di bus turistici.
Da San Giuliano partiranno i battelli per i servizi Fast di collegamento con San Giobbe, San Basilio e l’area Marciana e questo consentirà di rimodulare i trasporti in centro storico con servizi “orbitali” per ridurre il traffico acqueo del trasporto pubblico locale in Canal Grande del 40 per cento.
Nella proposta si mette nero su bianco che in zona Pili si prevede una nuova fermata del treno e una del tram (idea già annunciata da Brugnaro) e in questo caso potrebbe tornare utile anche l’isolotto demaniale, inutilizzato, tra San Giuliano e imbocco al ponte della Libertà. Altri terminal strategici sono ovviamente quello del Montiron, vicino all’aeroporto Marco Polo, e quello di Fusina. A luglio per la gara da quasi 300 mila euro in graduatoria vi erano la Ati E-Farm srl poi la One works spa , lo studio Novarin e FeM Ingegneria.
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