Il dg Ceron con il sindaco in Calabria per la campagna elettorale: è polemica
Interrogazione di Gasparinetti: «Il direttore generale deve garantire imparzialità istituzionale» La replica del dirigente, da sempre a fianco di Brugnaro: «Rispetto la Costituzione e sono in congedo»
roberta de rossi
Il sindaco Brugnaro sta facendo campagna elettorale per le regionali in Calabria, primo test del partito che ha fondato, Coraggio Italia. Con lui c’è Morris Ceron, l’uomo da sempre a suo fianco nelle avventure imprenditoriali (prima) e politiche (ora), suo capo di gabinetto dalla prima ora e, da marzo, anche direttore generale del Comune. Non c’è atto che non passi il suo vaglio.
L’attivismo politico del dg è stato ieri al centro di un botta-e-risposta tra il capogruppo di Terra e Acqua, Marco Gasparinetti (che ha presentato un’interrogazione all’assessora al personale Besio, per sapere in quale veste il direttore del Comune sia in Calabria) e lo stesso Ceron, che ha risposto a stretto giro di post su Facebook: «Sono in congedo».
Ma andiamo per ordine.
l’interrogazione
«In quanto figura apicale dell’amministrazione comunale», scrive Gasparinetti nella sua interrogazione , «il direttore generale è tenuto a conformarsi ai principi che regolano la pubblica amministrazione: legalità, imparzialità, efficienza e trasparenza. Considerato che nei video diffusi da emittenti locali calabresi e selfie e foto diffuse dal candidato alle elezioni regionali, Frank Mario Santacroce, il direttore generale del Comune appare impegnato nella campagna elettorale per le elezioni amministrative in Calabria, prestando la sua opera e la sua immagine a favore del partito Coraggio Italia, chiedo all’assessore al Personale di sapere se il dottor Morris Ceron si trova in ferie, in missione o in aspettativa non retribuita». Concludendo: «Sotto il profilo etico e dei principi generali che regolano la pubblica amministrazione, chiedo se sia opportuna la sua presenza fisica al fianco di un leader di partito impiegato in una campagna elettorale per le elezioni amministrative in un altra Regione, di cui sfugge la pertinenza con l’importante ruolo istituzionale che gli è stato affidato a capo della macchina comunale, con i livelli retributivi che ne conseguono a carico della collettività».
la risposta
Ceron risponde a Gasparinetti via mail e dal proprio profilo Facebook: il dg si appella al suo diritto di passare le ferie liberamente e al rispettodalla Costituzione: «Mi scuso se richiamo l’articolo 97 della Carta: per contribuire ad assicurare l’imparzialità ed il buon andamento dell’Amministrazione, ho accumulato tre mesi di ferie arretrate negli ultimi sei anni e oltre 5.500 ore eccedenti l’orario dovuto, mentre i pochi giorni che trascorro in Calabria sono effettivamente di congedo. Ferie comunque costellate di telefonate, e-mail e riunioni in teleconferenza, posto che la macchina dell’Ente va avanti ininterrottamente ed anzi, proprio in questi giorni la Città sta accelerando. Mi dispiace Consigliere, ma non c’è nessuno scoop». «Non ritrovo, inoltre, nella nostra Costituzione, ma non solo, quei limiti alla libertà di pensiero e di azione cui Lei», scrive ancora Ceron , rivolgendosi a Gasparinetti, «appare voler indurre con la propria interrogazione. Non ho trovato una norma per la quale debba comunicare i miei spostamenti e le mie azioni in orario non lavorativo a lei come Consigliere. Rivendico con forza, come dopo aver lavorato e fatto il proprio dovere ogni giorno, una persona possa trascorrere le proprie ferie come crede in piena libertà». E la chiusa: «Il rispetto per il suo ruolo istituzionale, caro consigliere, da ultimo mi induce a non approfondire, per ora, eventuali elementi che potrebbero risultare personalmente lesivi, limitandomi a ritenere mal indirizzato ogni richiamo all’etica, oltre che destituiti di ogni verità i riferimenti alla mia vita privata». Dal punto di vista puramente formale, l’assessora Besio ha risposto all’interrogazione a tempo di record, allegando la nota di Ceron. —
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