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L’attacco al dg del Comune di Venezia: “In Calabria per la campagna elettorale di Brugnaro”. Ceron: “Macchè, ero in ferie”

Botta e risposta tra Gasparinetti e Morris Ceron, ripreso mentre partecipa assieme al sindaco agli incontri elettorali del partito fucsia “Coraggio Italia” per sostenere il candidato catanzarese Frank Mario Santacroce. Gasparinetti furibondo: “Voglio sapere chi paga e se un dirigente comunale possa fare propaganda per il sindaco”. La replica di Ceron: “Credo che una persona possa trascorrere le proprie ferie come crede in piena libertà”

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Da sinistra il manifesto elettorale con Santacroce e Brugnaro e a destra Santacroce durante un selfie con il direttore generale del Comune di Venezia Morris Ceron durante un comizio in Calabria (fermoimmagine da Catanzaro Tivù)

 

VENEZIA. Può un dipendente comunale, anzi, un dirigente del Comune di Venezia andare a fare campagna elettorale in Calabria per il partito del sindaco, Luigi Brugnaro?

È quanto si chiede il consigliere comunale Marco Gasparinetti, capogruppo del gruppo d’opposizione “Terra e acqua”, in una interrogazione depositata in Consiglio proprio sulla figura e l’attività dell’attuale direttore generale, Morris Ceron. In un servizio dell’emittente calabrese “Catanzaro Tivù” lo stesso Ceron appare a fianco di Brugnaro e a fianco del candidato Santacroce durante un comizio elettorale in Calabria del partito “Coraggio Italia”, quello di Brugnaro.

Lo si vede anche scattarsi selfie con Santacroce.

Il direttore generale del Comune di Venezia alla campagna elettorale del sindaco in Calabria

Nella sua richiesta ufficiale di spiegazioni Gasparinetti, dopo aver ricordato che Morris Ceron, ex segretario particolare dell’imprenditore Luigi Brugnaro, era stato nominato direttore generale del Comune di Venezia lo scorso 2 marzo, ricorda anche che nel comunicato di nomina, la giunta fucsia ha riassunto i suoi compiti così: “il Direttore generale sovraintende alla gestione dell’Ente, perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza, secondo le direttive impartite dal sindaco.

Inoltre, predispone il Piano esecutivo di gestione, coordina l'attività dei dirigenti e le attività a carattere strategico, sovrintende la programmazione, il controllo degli equilibri finanziari del Comune”.

Nel comunicato inoltre si specifica che: “Il nuovo Direttore presiederà il Nucleo di Valutazione, l'organismo cui viene affidato il compito di promuovere, supportare e garantire la validità metodologica dell'intero sistema di misurazione, valutazione e trasparenza della performance” ed è anche “coordinatore della Struttura commissariale per l’emergenza dell’Acqua Alta”.

Alla luce di tutto questo Gasparinetti nota come “in quanto figura apicale della amministrazione comunale, il Direttore generale è tenuto a conformarsi ai principi che regolano la pubblica amministrazione: legalità, imparzialità, efficienza e trasparenza”.

Fin qui tutto bene. Il male inizia quando Gasparinetti fa notare che “nei video diffusi da emittenti locali calabresi quali “Catanzaro TV” nonché in “selfies” e foto diffuse dal candidato alle elezioni regionali calabresi Frank Mario Santacroce, il Direttore Generale del Comune di Venezia appare attualmente impegnato nella campagna elettorale per le elezioni amministrative di tale Regione, prestando la sua opera e la sua immagine a favore del partito “Coraggio Italia” (quello fondato da Brugnaro) in Calabria”.

Due le richieste avanzate da Gasparinetti. La prima all’assessore al Personale comunale: “Vorrei capire se dal punto di vista amministrativo il dott. Morris Ceron si trova attualmente in ferie, in missione o in aspettativa non retribuita”.

Inoltre, prosegue il capogruppo di “Terra e acqua”, “Sarebbe importante capire se sotto il profilo etico e dei principi generali che regolano la pubblica amministrazione, se sia opportuna la sua presenza fisica al fianco di un leader di partito impegnato in una campagna elettorale per le elezioni amministrative in altra Regione italiana, di cui sfugge la pertinenza con l’importante ruolo istituzionale che gli è stato affidato a capo della macchina comunale, e con i livelli retributivi che ne conseguono a carico della collettività”.

La replica di Morris Ceron

Gentile Consigliere Gasparinetti ,

spero non Le appaia irrispettosa la circostanza di voler interloquire in prima persona, ma proprio la dedizione con la quale ho servito e servo l’Ente locale, accompagnata dalla fiducia del suo legale rappresentante in questi anni, mi inducono a ritenere questa pronta risposta all’atto ispettivo tra i doveri di disciplina ed onore ai quali la nostra Costituzione – quotidianamente – mi guida. A tal proposito, e mi scuso se richiamo l’articolo 97 della Carta, per contribuire ad assicurare l’imparzialità ed il buon andamento dell’Amministrazione, ho accumulato ben tre mesi di ferie arretrate negli ultimi sei anni ed oltre 5.500 ore eccedenti l’orario dovuto, mentre i pochi giorni che trascorro in Calabria sono effettivamente di congedo. Ma – come anche quello di altri Direttori del Comune e delle Società, che ringrazio – ferie comunque costellate di telefonate, e-mail e riunioni in teleconferenza, posto che la macchina dell’Ente va avanti ininterrottamente ed anzi, proprio in questi giorni la Città sta accelerando.

Mi dispiace Consigliere, ma non c’è nessuno scoop.

Non ritrovo, inoltre, nella nostra Costituzione, ma non solo, quei limiti alla libertà di pensiero e di azione cui Lei, consigliere Gasparinetti, appare voler indurre con la propria interrogazione. Non ho trovato una norma per la quale debba comunicare i miei spostamenti e le mie azioni in orario non lavorativo a lei come Consigliere.

Rivendico con forza, come dopo aver lavorato e fatto il proprio dovere ogni giorno, una persona possa trascorrere le proprie ferie come crede in piena libertà.

Il rispetto per il suo ruolo istituzionale, caro Consigliere, da ultimo mi induce a non approfondire, per ora, eventuali elementi che potrebbero risultare personalmente lesivi, limitandomi a ritenere mal indirizzato ogni richiamo all’etica, oltre che destituiti di ogni verità i riferimenti alla mia vita privata.

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