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Lo stadio di Ferrara sotto sequestro Venezia, un rebus il via della stagione

Il Mazza, sotto inchiesta dalla Finanza, dovrebbe ospitare gli arancioneroverdi. Alternative Udine, Trieste, Cesena

Simone Bianchi
2 minuti di lettura



A quattro giorni dall’inizio del campionato, lo stadio Mazza della Spal, finisce sotto sequestro. Una notizia che ieri mattina è rimbalzata fino a Venezia, visto che il club arancioneroverde a Ferrara ha giocato e vinto domenica scorsa contro il Frosinone in Coppa Italia e che ha indicato questo stadio come campo alternativo, qualora non finissero in tempo i lavori al Penzo alla data del 19 settembre, primo impegno casalingo in serie A contro lo Spezia. Piove quindi sul bagnato per il Venezia, in questo periodo già alle prese con i cantieri al Penzo e al Taliercio, e con le polemiche fra club e tifosi per i colori di una maglia, quella nuova, giudicata fuori regola dalla Lega di serie A per mancato rispetto dei parametri sui loghi sociali.



Ieri mattina il Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Ferrara ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo allo stadio Mazza, emesso dal giudice per le indagini preliminari e riguardante la tribuna Est e la copertura della gradinata Nord. Da una serie di accertamenti della Procura, sarebbero emerse criticità delle strutture esistenti, relativamente a lavori svolti per adeguare l’impianto sportivo agli standard proprio della serie A, dopo la promozione del club biancoceleste quattro anni fa. Sono state ribadite anche tutte le non conformità già rilevate in sede di consulenza preliminare. A conclusione delle indagini, le Fiamme gialle hanno denunciato nove persone per frode in pubbliche forniture e falsi in progetto e collaudi. Si tratta di tecnici e titolari o responsabili delle stesse imprese che a suo tempo hanno ampliato lo stadio. Dopo alcuni mesi dall’ultimazione dei lavori, una delle imprese sub-appaltatrici coinvolte nei lavori, aveva inviato a Spal, Prefettura, Questura, Coni e Comune di Ferrara, una diffida all’uso delle strutture, in relazione a “criticità severe nell’esecuzione delle procedure di montaggio, tali da esporre gli spettatori a pericoli reali e sussistenti”.



Già nel 2019, sulla base delle analisi preliminari condotte dal consulente tecnico, la Procura estense aveva disposto il sequestro probatorio della copertura della tribuna Nord e della gradinata, e della copertura della curva Est, nonché accertamenti tecnici. Ma in seguito era stato rilevato che, nel breve periodo, la sicurezza nello stadio poteva ritenersi accettabile. Da qui il successivo dissequestro nell'agosto 2019. Vennero indicati nuovi interventi da fare per migliorare la sicurezza, ma la nuova consulenza e le successive note tecniche hanno evidenziato che la situazione non sarebbe soddisfacente. Così, secondo la Finanza, il margine di sicurezza stabilito dalle norme non è garantito, “con conseguente rischio per l’incolumità pubblica”, arrivando al nuovo sequestro preventivo di ieri.



Comune e Spal in tutta questa vicenda non c’entrano nulla, con il club del neopresidente ex Venezia, Joe Tacopina, che si sta cautelando per capire se il 29 agosto potrà esordire in casa con il Pordenone (seconda giornata di serie B) o migrare altrove, ad esempio Cesena. E sempre ieri il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, è stato chiaro: «Prendo atto dei nuovi sviluppi della vicenda stadio legata, come noto, a lavori realizzati anni fa. Il Comune, in questo procedimento, è parte lesa. È interesse della città che questa situazione venga chiarita quanto prima per avere le massime garanzie in ordine alla sicurezza, e per poter rendere fruibile lo stadio Mazza in tutti i settori, anche in considerazione dell’imminente avvio della stagione di serie B». —



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