Addio a Ruzza, maestro di arti marziali: aveva 62 anni. Lutto a Carpenedo
Da tre anni era in cura per un tumore. Il mondo dello sport in lutto, decine di messaggi di cordoglio da tutto il Veneto
Laura Berlinghieri
MESTRE. «Non è il grado che fa l’uomo, ma è l’uomo che fa il grado». E di gradi, Gilberto Ruzza, Master di taekwon-do, VII Dan, ne aveva parecchi.
Si è spento mercoledì sera, ucciso dal tumore che già lo aveva colpito tre anni fa. Operato, la malattia si era ripresentata nell’agosto dell’anno scorso, aggravandosi irrimediabilmente a ottobre. Di 62 anni, originario di Carpenedo, dopo avere lavorato per l’Accademia di arti marziali, ormai 25 anni fa aveva realizzato il suo più grande sogno, aprendo il suo dochang, lo Jungshin a Favaro. Parallelamente lavorava come operaio specializzato, prima in una vetreria e, negli ultimi tempi, in una ditta di Venezia.
«Era una persona molto umile, un vero Master di taekwon-do, apprezzato persino fuori dall’Italia» lo ricorda Fabio Turra, suo allievo e grande amico da ben 26 anni.
«Un mese e mezzo fa, ho sostenuto un esame con la federazione nazionale. Nonostante fosse ormai in sedia a rotelle, ha continuato ad allenarmi, con un gran cuore e una enorme forza di volontà. Il suo coraggio era la sua arma in più, la sua arma vincente».
Qualità apprezzate anche da Massimo De Pieri, che ha incrociato Ruzza nel centro taekwon-do di Spinea. «È stato Master, esaminatore di cinture e arbitro. Ruzza era un atleta completo e una persona eccezionale. Era conosciuto dagli appassionati di questo sport in tutta Italia, anche perché praticava la disciplina ad altissimi livelli. Tenace e con una grande umanità, era apprezzato da tutti, come dimostra l’enorme ondata di affetto, appresa la sua morte».
Diffusasi la notizia della scomparsa, infatti, immediatamente gli atleti che avevano conosciuto Ruzza si sono riversati su Facebook, per il loro ricordo commosso dell’apprezzato e conosciuto Master. Sono in tanti infatti ad avere postato fotografie e affidato pensieri commossi e ricordi alla memoria collettiva del social network. «Ha lottato a lungo e con grande coraggio, ma non è bastato. Il 26 giugno, in occasione degli esami di taekwon-do da IV e VIII Dan, ha assistito con soddisfazione alla promozione dei suoi allievi e si è unito a noi per festeggiare i nuovi Master. Con gioia lo abbiamo abbracciato, ricordando i vecchi tempi. Una vita alla Fitae, rimane per sempre con noi come esempio di artista marziale e di guerriero instancabile» le parole della federazione italiana di taekwondo, su Facebook.
Gilberto Ruzza lascia la moglie Mascia Bullo. I suoi funerali saranno celebrati lunedì mattina, alle 9, nella chiesa Santa Maria Goretti, a Mestre. I tanti amici e i membri della sua associazione sportiva di Favaro, che si stringono con affetto intorno alla famiglia, nei prossimi giorni riuniranno le idee per individuare il modo migliore per omaggiare il loro Master, compatibilmente con le limitazioni che sono imposte ora dal Covid
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