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l’architetto grigoletto

Bretella aeroportuale «Rivedere il progetto senza scorciatoie»

m.ch.
1 minuto di lettura

«Chi appoggia il cappio può usare tutte le argomentazioni che vuole a suo favore, ma non quella delle Olimpiadi di Cortina 2026. Infatti per costruire il tratto di ferrovia mancante tra Ponte nelle Alpi e Cortina (Treno delle Dolomiti) ci vorranno 7-8 anni di tempo da inizio lavori. Quindi è tecnicamente impossibile realizzare il collegamento Marco Polo-Cortina prima del 2026. Lorsignori sono pregati di inventarsi un'altra scusa». Andrea Grigoletto, vicepresidente del comitato Criaave, che garantisce voce ai cittadini di Tessera, interviene sullo stop al progetto della bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo. Che rischia, dice Grigoletto, architetto paesaggista e portavoce dell’istituto italiano dei castelli, di fare la fine del treno delle Dolomiti.

Nei giorni scorsi, infatti, spiegano le cronache dalle montagne, si è capito che per l’evento olimpico sarà pronto il progetto del Treno delle Dolomiti (che probabilmente comprenderà l’elettrificazione della linea tra Ponte nelle Alpi, Calalzo e Cortina, a meno che non arrivino i convogli all’idrogeno). Confermata anche l’ipotesi di un braccio ferroviario tra Calalzo e Auronzo, in grado di accogliere la clientela del Comelico. Ma non sarà funzionante in tempo per l’evento sportivo su cui la giunta Zaia punta per il rilancio della Regione, a livello mondiale.

Ora con il progetto stoppato dal Cipess in attesa di sanare i dissidi tra Ministero dei trasporti e Ministero dei Beni culturali, si fa strada una ipotesi alternativa per il collegamento con l’aeroporto di Venezia, terzo scalo a livello nazionale. Quello di rivisitare il primo progetto con la bretella ferroviaria a raso, senza galleria, e con stazione non ipogea (quindi, non sotterranea). Da valutare l’ipotesi di una stazione sempre passante e non di testa. Idea lanciata attraverso il nostro giornale dall’avvocato Giorgio Orsoni, legale di famiglie di Dese che a causa del progetto rischiano di dover abbandonare, in virtù di indennizzi, le loro abitazioni. Stessa situazione degli abitanti di via Ca’ Litomarino. Grigoletto sostiene l’idea della bretella a raso: «I fautori del Cappio sostengono che non si può riprogettare tutto, ma i lavori del Treno delle Dolomiti non finirebbero in tempo in ogni caso», ribadisce. Nessun commento dalla vicepresidente della Regione Elisa De Berti che attende le decisioni del consiglio dei ministri sul caso. —





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