Chioggia in alto mare, è caccia al candidato
Centrosinistra con il M5s, il centrodestra cerca di non disgregarsi. Roberto Rossi e Mirko Righetto gli unici nomi certi
Elisabetta B. AnzolettiCHIOGGIA
Tempo di elezioni amministrative per undici Comuni del Veneziano. Gli elettori saranno chiamati alle urne per rinnovare sindaci e consigli comunali il 3 e 4 ottobre, con eventuale turno di ballottaggio, che però interessa solo Chioggia, due settimane dopo. Tra gli undici comuni al voto - ossia Chioggia, Dolo, Cavarzere, Campolongo Maggiore, Caorle, Fiesso d’Artico, Fossò, Musile di Piave, Quarto d’Altino, San Michele al Tagliamento e Vigonovo - quello su cui sono maggiormente puntati i riflettori è Chioggia perché, con i suoi poco meno di 50.000 abitanti (di cui 42.115 elettori) rappresenta il secondo Comune del Veneziano per popolosità e il sesto del Veneto.
A Chioggia si chiude un quinquennio a firma grillina su cui potrebbero riflettersi tutte le turbolenze nazionali che hanno animato negli ultimi mesi il partito di Grillo. Tanto più che il sindaco uscente Alessandro Ferro ha già chiarito di togliersi dai giochi, preferendo la famiglia e la professione di architetto alla politica. Si tenterà così un matrimonio tra il Pd e quello che resta del M5s. La compagine che ha portato all’elezione di Ferro, nel ballottaggio di giugno 2016, si è infatti sgretolata strada facendo e il Movimento arriverà alle urne di ottobre senz’altro sottodimensionato rispetto a cinque anni fa. A infierire il colpo finale sono state le dimissioni di massa dello scorso febbraio con 5 consiglieri, tra cui il presidente del Consiglio e il capogruppo, e l’assessore ai Lavori pubblici che se ne sono andati in aperto conflitto con il sindaco, interrompendo contestualmente l’esperienza amministrativa e la militanza nel partito. Una scissione che si rifletterà anche nel voto perché i fuoriusciti, confluiti nella civica Obbiettivo Chioggia, hanno già fatto sapere che si candideranno, non si sa ancora se con un proprio candidato sindaco o in appoggio a altri, giusto per portare via voti agli ex compagni.
Con il decreto firmato dal Viminale le date delle elezioni sono chiare, quello che manca però sono i candidati. A Chioggia il quadro è ancora piuttosto confuso. L’area progressista, con Pd e M5S in testa, non ha ancora trovato la quadra su un candidato che incarni le qualità individuate dal tavolo di confronto (persona di calibro, competente, affidabile) senza avere la tessera di partito in tasca. Gli incontri si susseguono al ritmo di uno, anche due al giorno, e pare che questa settimana si dovrebbero sciogliere gli indugi con l’ufficializzazione del nome. Settimana probabilmente decisiva anche per il centrodestra che ugualmente stava cercando una figura di garanzia che non fosse politica in senso stretto per superare i candidati di partito. Lega e Forza Italia pare abbiano trovato la sintonia, manca il placet di Fratelli d’Italia che ancora insiste per un proprio candidato, verosimilmente l’ex assessore Nicola Boscolo Pecchie. Uniche certezze al momento le due candidature già ufficializzate. Roberto Rossi, anima del comitato No Gpl, in corsa per la lista Energia Civica, e il dj Mirko Righetto, candidato di Grande Nord e Rinascere Chioggia. Da qui al weekend ci si attende che i candidati diventino almeno quattro e si accendano i motori della campagna elettorale. —
Elisabetta B. Anzoletti
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