Assenze improvvise e malattie: la lotta quotidiana dentro Actv a Venezia
L’ombra di un assenteismo strisciante, i conti a picco a causa del Covid, la vertenza durissima
Eugenio Pendolini
VENEZIA. Venticinque assenze “last minute”, da sommare a permessi previsti per legge, ferie e malattie. Ed ecco che salta il turno del primo pomeriggio del ferry che collega il Lido a Pellestrina (12, 50-15), oltre a due corse tra Lido e Punta Sabbioni (17, 40-18, 15). Altra giornata nera per gli utenti del servizio di trasporto pubblico veneziano.
In tarda mattinata la scoperta che il servizio di motozattera tra le due isole era stato sostituito con un battello foraneo. Tanti residenti sono stati costretti a lasciare le macchine agli Alberoni o a Santa Maria del Mare, in attesa del ripristino del ferry boat. La causa dello stop? «Carenza di personale».
L’azienda avrebbe infatti registrato ieri mattina 25 assenze giustificate dal lavoro dell’ultimo minuto. Il che non avrebbe permesso di garantire la copertura dei turni di lavoro. Stessa motivazione per la sospensione della linea 14 tra Lido e Punta Sabbioni nel pomeriggio di ieri. Dai dati aziendali, inoltre, risulterebbero 1. 600 giornate di malattia da inizio anno (nella maggior parte dei casi, per uno o due giorni).
Nelle scorse settimane non erano mancate velati sospetti di assenteismo da parte dei dipendenti. Accuse, queste, sempre respinte duramente dai sindacati che negli ultimi giorni hanno puntato il dito contro «l’incapacità di programmare il servizio».
Fatto sta che i fronti del trasporto pubblico veneziano restano aperti. A partire dalla vertenza sindacale: dopo sei mesi di trattativa, si attendono i risultati del referendum del 10 e 11 agosto per capire se ci sarà o meno l’accordo sul superamento della disdetta degli accordi integrativi di secondo livello.
Tengono banco anche i conti economici del gruppo Avm: in base agli ultimi dati di bilancio, il luglio 2021 ha fatto registrare un –60% di incassi rispetto al 2019 (con perdita di 64 milioni). Così come restano accese anche le contestazioni dei cittadini. Rispetto allo stop al ferry tra Lido e Pellestrina, ieri il consigliere delegato alle isole Alessandro Scarpa Marta ha commentato: «È una situazione inaccettabile, sono stato avvisato dalle famiglie che hanno subito grossi disagi. Bisogna trovare una soluzione al più presto». Secco “no comment” sui disagi di questi giorni dall’assessore ai trasporti, Renato Boraso.
Ma proteste sono arrivate anche per la ressa a bordo dei battelli di linea 1. Domenica sera, come segnalato da una lettrice, intorno alle 22 tra Rialto e Piazzale Roma si sono registrati assembramenti e disagi: «Eravamo stretti come sardine, pieno di turisti. Ho dovuto tenere in braccio mia figlia di tre anni perché la situazione era insopportabile».
Le ultime segnalazioni si aggiungono alle tre avarie ai ferry registrate nella giornata di sabato (fino a quel momento, sei ferry su sette in totale erano a disposizione). La prima ha riguardato il Lido di Venezia (rientrato in servizio), il mezzo più capiente della flotta Actv, fermato a causa di alcuni controlli “fisiologici” secondo l’azienda dopo un lungo periodo di manutenzione. Il secondo problema ha riguardato il Metamauco, a cui è stato sostituito un giunto (di nuovo in servizio). Il problema più grave ha coinvolto invece il San Nicolò, che sarà aggiustato nei prossimi giorni
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