Venezia, trovato morto in laguna Paolo Andrich
Nipote dell’artista Lucio Andrich, gestiva la casa-museo con le opere dello zio a Torcello. Il corpo senza vita ripescato davanti alla stazione dei vaporetti a Burano
Carlo Mion
Paolo Andrich
VENEZIA. Paolo Andrich, 57 anni, che gestiva la casa museo Andrich, è stato ripescato morto in tarda mattinata davanti alla “stazione” dei vaporetti di Burano. Era morto da qualche ora. Ad accorgersi del suo corpo un pescatore di passaggio. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri. Per gli investigatori dell’Arma il cadavere non presentava segni di violenza da far pensare ad una morte causata da altri. In questo momento le altre ipotesi sono al vaglio del medico legale e degli investigatori. Quindi non viene escluso il suicidio, la morte naturale da malore o l’incidente.
Quasi sicuramente la caduta in acqua è avvenuta a Torcello. Poi le correnti hanno trasportato il corpo verso Burano.
Paolo diceva di vivere "nel più bel posto al mondo". Viveva sull'isola di Torcello, nella casa che ha trasformato in museo e che fino al 2003 fu dello zio Lucio e della moglie Clementina De Luca. Due artisti che hanno lasciato tantissime opere d'arte che vanno dagli arazzi in seta alle sculture in vetro, dai dipinti ai mosaici.
Nato in Svizzera e con una laurea in urbanistica, Paolo ha vissuto in diverse città europee. Poi alla morte dello zio, la decisione di trasferirsi a Torcello.
Qui guardando la laguna «capisci come è nata Venezia e perché è così bella». Paolo organizzava visite e mostre esponendo parte delle 1.300 opere lasciate dallo zio Lucio. Le organizzava in mezza Europa e come spesso accade a Venezia, non riesce a farlo nella città dove Lucio ha lavorato e insegnato. Non ci riusciva, non per colpa sua.
Lui però ha continuato e all'attività del museo ha affiancato quella di fattoria didattica e di agricoltore. Tra carciofi, noccioli, insalate varie, zucchine raccontava la laguna, la sua storia e l'arrivo dei fondatori di Venezia.
Gli facevano visita attori da premio Oscar, cantanti, artisti e viaggiatori colti. Qualcuno si fermava pure a mangiare. Alla sera o all'alba poteva godere così lo spettacolo della “laguna della Rosa” che sempre più spesso è zona frequentata dai fenicotteri. Due sedie in riva all'acqua consentono di riposare davanti ad uno dei più meravigliosi spettacoli naturali della nostra regione.
Paolo collaborava con le donne di Sant'Erasmo per realizzare capi di abbigliamento e foulard ispirati alle opere dello zio e della moglie Clementina. Capi finiti anche alla Mostra del Cinema. E con questo suo impegno Paolo continuava a mantenere in vita gli antichi saperi delle isole. Dei luoghi dove nacque la bellezza di Venezia.
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