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pubblicato il decreto del governo

Grandi navi, 222 milioni tra fondi e ristori Divieto da agosto, Di Blasio commissario

Trenta milioni di rimborsi alle compagnie da crociera, 5 a Vtp e ai lavoratori. Approdi provvisori a Trieste e Monfalcone

Alberto Vitucci
2 minuti di lettura



Canale della Giudecca e bacino San Marco “monumenti nazionali”. È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto numero 103, che decide lo stop al transito delle grandi navi a partire dal primo agosto. Si intitola: «Misure urgenti per la tutela delle vie d’acqua di interesse culturale e la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro». La novità è che per riparare al “danno” del divieto di attracco, il governo ha stanziato anche somme consistenti sotto forma di ristori (30 milioni di euro) in favore delle compagnie da crociera. 5 milioni per la Vtp, la società Venezia Terminal passeggeri, a cui l’Autorità portuale potrà anche ridurre il canone di concessione delle banchine. E 5 milioni ai lavoratori della filiera.

Il decreto è firmato dal premier Draghi e dai ministri delle Infrastrutture Giovannini, dei Beni culturali, Franceschini, del Lavoro Orlando, del Turismo Garavaglia e dell’Economia Franco. Prevede il divieto a partire da agosto del transito in bacino San Marco delle navi con stazza superiore 25 mila tonnellate, oppure più lunghe di 180 metri o che impieghino combustibile con contenuto di zolfo superiore allo 0,1%.

Lo stesso decreto all’articolo 2 nomina commissario straordinario per la realizzazione di approdi temporanei e interventi complementari l’attuale presidente dell’Autorità di sistema portuale Fulvio Lino Di Blasio. Dovrà occuparsi dei «punti di attracco temporanei (fino a cinque, a partire dalle banchine di Tiv e Vecon) nell’area di Marghera, della manutenzione dei canali esistenti «previa Valutazione di impatto ambientale», di interventi accessori per il miglioramento dell’accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione». Anche il commissario potrà contare su fondi straordinari, 2 milioni di euro per il 2021, 8 per il 2022 e via via a crescere per realizzare anche infrastrutture importanti in Canale Nord-Sponda Nord, 15 milioni per il 2023, 42 per il 2024, 55 per il 2025 e 35 per il 2026. Totale, 156 milioni disponibili. Con i ristori fanno 222 milioni.

Adesso al commissario Di Blasio tocca la realizzazione del crono programma, per attivare le risorse stanziate. «Accolgo con grande senso di responsabilità questa nomina che giunge a disciplinare una materia per anni oggetto di acceso dibattito», dice, «farò in modo di attuare quanto previsto dal decreto per la tutela del nostro tessuto economico territoriale e della comunità portuale che va sostenuta in questo difficilissimo momento».

La decisione di estromettere le navi dal primo agosto, già dirottate a Trieste e Monfalcone, ha causato preoccupazione tra gli operatori. Soddisfatti invece i comitati, che però continuano a rifiutare la soluzione “provvisoria” indicata dal governo in Marghera. «Marghera si trova dentro la laguna», dice Andreina Zitelli, già componente della commissione “Via” nazionale, «è una scelta sbagliata, che apre la strada a ricorsi e ritardi. Saranno necessarie infatti valutazioni Via e strategiche. Spostare le navi dal canale della Giudecca al canale dei Petroli non è grande dimostrazione di saggezza. La laguna è zona protetta».

Secondo i comitati Ambiente Venezia e No Grandi Navi non si tratterà nemmeno di interventi “provvisori” o temporanei. «A Marghera in canale Nord», dicono, è previsto un arretramento dell’attuale banchina di 5 metri. Che si fa, quando dovesse arrivare il progetto delle banchine off-shore si riportano dove sono adesso?».

Meglio sarebbe attrezzare una soluzione sperimentale in mare, al Lido. Ma il decreto ha individuato Marghera. Per cui è già finanziato il progetto in canale Nord (affidato a Rina e Studio Rinaldo) e sono pronti a partire i lavori per l’adeguamento delle banchine dei terminalisti di Tiv e Vecon. —

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