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In vendita le ex prigioni di San Severo a Venezia

L’edificio di mille metri quadrati fu costruito dagli austriaci nel 1829. Offerte al Demanio entro il 28 settembre

Eugenio Pendolini
1 minuto di lettura

VENEZIA. Abitazioni private o stanze di hotel nel futuro del complesso San Severo, nel cuore di Castello. In questi giorni, Cassa Depositi e Prestiti (tramite Cdp Immobiliare Sgr) ha messo infatti in vendita l’ex carcere lungo fondamenta San Severo acquistato appena sei anni fa.

Manca al momento una valutazione economica. Scopo dell’avviso pubblico recentemente comparso nel sito di Cdp è proprio di cercare acquirenti e di fissare un prezzo congruo. Facile però immaginare che la somma raggiunga diversi milioni di euro, trattandosi di una struttura da oltre mille metri quadri. L’immobile è situato nel sestiere di Castello, affacciata su Rio di San Severo, a pochi minuti da Piazza San Marco, il contesto di riferimento è caratterizzato da antiche edificazioni di forte interesse storico-culturale alternate ad un tessuto a prevalenza residenziale e piccole attività commerciali legate al turismo.

Costruite dagli austriaci nel 1829, le Ex Carceri di San Severo sono state utilizzate per detenzione a fini politici dalla polizia austro-ungarica sino al 1866. L’immobile occupa l’area dove sorgeva la chiesa di San Severo sorta nell’800 d. C. e demolita nel 1829, e ne ripropone l’impianto planimetrico a pianta rettangolare. L’edificio principale si sviluppa attorno a un cortile centrale e presenta uno stato manutentivo scarso e necessita di interventi di restauro in tutte le sue parti. I due piani sono collegati da una scala collocata nel lato ovest dell’immobile. Il prospetto rivolto verso Campo San Severo è a bugnato rustico intonacato con la disposizione delle finestre alte e con inferriate tipiche degli edifici carcerari.

L’immobile, attualmente libero, si compone di 2 piani fuori terra, per una superficie lorda di oltre circa 1. 022 mq. Secondo il Piano regolatore, l’immobile ricade nella zona omogena A per quale sono consentite le seguenti funzioni: residenziale, musei e archivi terziario, uffici e studi, attrezzature associative o ricreative, esercizi commerciali, pubblici esercizi solo a piano terra, artigianale solo a piano terra, turistico-ricettivo a tutti i piani.

L’avviso di vendita scadrà il 29 luglio alle 15, data entro la quale dovrà arrivare la formale manifestazione d’interesse.

L’offerta vincolante per l’acquisto dovrà invece arrivare entro il 28 settembre. E sulla vendita già si alzano le prime polemiche, con l’associazione Venezia Cambia che parla di “svendita del patrimonio pubblico”: «Lo stillicidio continua. Nonostante siano davanti a tutti i disastri della alienazione del patrimonio pubblico veneziano (dal Hotel des Bains all’Ospedale al Mare, da Palazzo Papadopoli alla Ca’di Dio, per non citare che i casi più noti), la macchina finanziaria delle cartolarizzazioni e delle privatizzazioni sembra non fermarsi neppure dopo il terremoto della pandemia».

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