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Tutti pazzi per il campanile di San Marco Dal “tochetòn” in giardino al maxi schermo

Ieri la presentazione a Palazzo Berlandis di un pezzo di quattro tonnellate della torre. Stasera la rievocazione del crollo

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la storia

Tutti pazzi per il campanile di San Marco. Tra le varie rievocazioni, a 119 anni dalla caduta del campanile di San Marco, spunta un grande frammento della torre che crollò il 14 luglio 1902. Il “tochetòn” - il “pezzettone” - del ragguardevole peso di oltre quattro tonnellate, è stato rivelato ieri all'interno del giardino di Palazzo Berlandis, a Dorsoduro, grazie all’iniziativa di Vittorio Baroni, autore del progetto “El Paron de Casa” nell'ambito delle celebrazioni per i 1600 anni di Venezia.

La storia del «tochetòn» inizia dopo il crollo del 1902 e ha come protagonista Salvatore Arbib, ebreo di famiglia tripolina trasferitasi nella città lagunare, con casa a palazzo Berlandis. Mentre la maggior parte delle macerie venne gettata al largo del Lido, Arbib decise di portare nel giardino il grande pezzo del Campanile, con incastonati pezzi di antica fattezza. In più parti sono ancora evidenti le tracce scolpite con le sue iniziali e il simbolo di famiglia. Dopo la morte di Salvatore la proprietà venne divisa in parti. Il giardino diventò una piantagione di fagioli, poi venne venduto alla famiglia Bognolo.

L'erede Abramo Albert Naum, figlio di Matilde Arbib, volle inserire una clausola che riservava la proprietà del «tochetòn» al nipote dell'antiquario. Il grande frammento è conservato da 119 anni nello spazio verde privato di Dorsoduro e, ancora oggi, una parte del giardino è coltivata ad orto e frutteto. Il progetto culturale “El Paron de Casa”, come ha spiegato ieri Lorenzo Calvelli, docente associato di Storia romana dell'Università Cà Foscari, partner del progetto, «coniuga archeologia, storia in senso stretto, epigrafi ma anche storia sociale e culturale di un simbolo di identità della comunità veneziana». Tra i presenti all’iniziativa anche l'archeologa Sara Bini, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune, i proprietari del giardino e la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano.

E intanto questa sera alle 21 il campanile sarà celebrato nuovamente in Piazza San Marco, nella loggetta, insieme allo scultore veneziano Giorgio Bortoli con una cerimonia che farà rivivere il crollo del campanile e la sua ricostruzione con un messaggio di speranza verso il futuro. Sarà presentata infatti su un maxi schermo l’opera dell’artista “Torre di Luce” che da Aviano è in attesa di raggiungere il Meucci Museum a New York.

La celebrazione dell’anniversario sarà anche occasione di premiazione di personalità che si stanno impegnando, in diversi ambiti, per la città di Venezia. L’evento è reso possibile grazie alla disponibilità della Procuratoria di San Marco e del suo Primo Procuratore Carlo Alberto Tesserin, e alla partecipazione di Ance, Confartigianato di Venezia, Concave, Cavalieri di San Marco, Fondazione Giorgio Cini e Endar. —

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