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Jesolo, bottiglia in testa: diciottenne ferito durante una lite

Un’altra notte di risse e scontri. Nove le multe per violazione dell’ordinanza anti alcol, due le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza

g.ca.
1 minuto di lettura

JESOLO. Un’altra notte brava, ormai questa è la regole dei fine settimana a Jesolo. In piazza Aurora, intorno alle 2 di sabato 10 luglio notte, un gruppo di giovani italiani e magrebini è stato coinvolto in una rissa: il bilancio è di un ferito, 18enne di Torino, che è dovuto ricorrere alle cure mediche per una bottigliata in testa che gli ha procurato lesioni al cranio, fortunatamente non gravi.

Il giovane è stato medicato all’ospedale di Jesolo e poi trasferito all’ospedale di San Donà. Sul posto, i carabinieri, ma il gruppo si era già disperso in spiaggia. Tra le cause, l’ebbrezza alcolica. Le sorveglianza è stata garantita dalla polizia di Stato, con carabinieri, polizia locale, guardia di finanza, poi una ventina di stewards sparsi in tutto il litorale.

Al 29esimo accesso al mare, altri disordini, sempre a due passi da piazza Mazzini. Un accesso angusto dove anche ambulanza e forze di polizia faticano a entrare. E dove i residenti denunciano una situazione di degrado, tra orinatoi pubblici, vomitate e spaccio.

A fine week-end sono state elevate 9 sanzioni per la violazione dell’ordinanza antialcol, 2 le patenti ritirate sulle strade sempre per guida in stat di ebbrezza. Complessivamente è stato un fine settimana sotto controllo, anche se gli episodi di violenza stanno continuando e serviranno ulteriori rinforzi quando, dopo il G20 si libereranno più forze di polizia ora impegnate a Venezia. È stato un fine settimana ancora punteggiato da scazzottate e sfide tra bande. Ormai una regola.

Un altro scontro tra giovani è stato segnalato davanti a un chiosco sulla passeggiata, nei pressi di piazza Mazzini. Anche in questo caso si sono picchiati e poi fuggiti. Erano ragazzi provenienti da tutto il Veneto: Venezia, Treviso, Vicenza. Spesso hanno dai 16 ai 17 anni e 18 anni, con famiglie disastrate alle spalle.

È l’identikit tipico del giovane che oggi è scatenato, sfida le istituzioni e chiunque osi dirgli qualcosa. Ritengono di non avere nulla da perdere e da temere. Si parla addirittura di sfide all’arma bianca tra bande che circolano in rete e sui social. 

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