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dolo: sei anni fa l’evento meteo eccezionale

Villa Fini distrutta dal tornado «Gli enti uniti per il recupero»

La dimora storica di proprietà privata è un ammasso di macerie dall’8 luglio 2015 Il primo cittadino: «Le istituzioni creino le condizioni per ricostruire l’edificio»

Alessandro Abbadir
2 minuti di lettura

DOLO

A sei anni di distanza dal passaggio del tornado in Riviera del Brenta, Villa Fini, una bellissima dimora veneta in località Cesare Musatti è ancora rasa al suolo. Subito dopo il tornado si disseche la villa sarebbe stata ricostruita in pochissimo tempo. Alla fine quasi tutto il patrimonio danneggiato è stato ricostruito, ma non la villa. Per questo sindaco pro tempore di Dolo Gianluigi Naletto lancia un appello. «La distruzione di villa Fini», dice Naletto, «è stata un colpo al cuore. Si tratta, va ribadito, di una proprietà privata e i problemi legati alla sua ricostruzione hanno questa natura. Va sottolineato però che villa Fini assume anche un valore di bene comune per l’intera area della Riviera. Per questo è ora di fare un appello agli enti pubblici come la Regione e lo Stato: mettano realmente in condizione i privati di poter ricostruire la villa simbolo della devastazione del tornado. Verrebbe così a crearsi un momento di ripartenza importantissimo e simbolico, anche dopo la pandemia, per l’intero comprensorio».

Il tornado in Riviera resterà negli annali. L’8 luglio 2015 alle 17.25 il fenomeno meteo si abbatté sui Comuni di Dolo, Mira e Pianiga. Il tornado venne classificato come violento e di intensità F4, quindi come uno dei più potenti verificatisi non solo in Veneto, ma nell’intero territorio nazionale. Le velocità reali in prossimità del tornado, stimate in base ai danni riscontrati, aveva sottolineato l’Arpav, “potrebbero aver raggiunto intensità massime anche superiori ai 300 km all’ora”.

Con questa violenza la tromba d’aria in poche decine di minuti mise in ginocchio la Riviera, provocando un morto, 92 feriti, circa 100 milioni di danni, 500 case lesionate, decine da abbattere, 400 sfollati, capannoni e negozi scoperchiati, decine di auto da rottamare e danni alle produzioni agricole. Villa Fini fu completamente rasa al suolo e divenne il simbolo di uno degli eventi temporaleschi più intensi e devastanti mai registrati sul territorio regionale. Il Comune di Dolo fu il più colpito con 25 milioni di danni accertati fra abitazioni private, beni mobili e immobili. «Quasi tutte le persone che avevano fatto richiesta di ristori nei 3 Comuni colpiti», spiega Naletto, «sono state risarcite con fondi messi a disposizione dallo Stato, dalla Regione, dai Comuni e anche dalle tante donazioni di privati. In consiglio comunale giovedì abbiamo ricordato il passaggio del tornado con un minuto di silenzio e il suono della tromba». Diverse persone si sono mosse in questi anni anche con lavori in economia e di tasca propria: i tempi di erogazione dei fondi non sempre sono stati rapidissimi. Infine un gesto di affetto da parte di Roberto Stradiotto, storico edicolante di Dolo nei confronti dei suoi concittadini. Ieri mattina ha esposto fuori dall’edicola una locandina da lui realizzata con la scritta “Amici colpiti dal tornado noi non vi abbiamo dimenticati”. —



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