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De Martin sulla torre di Mestre: «Era l’idea di Samonà, così rilanciamo il centro e portiamo investimenti»

Il volto politico del progetto è del titolare dell’urbanistica, che ovviamente lo difende e sostiene: «E’ un modo per uscire dalla pandemia attirando risorse»

mitia chiarin
1 minuto di lettura

MESTRE. «Un altro passo avanti dell’amministrazione di Luigi Brugnaro per la funzionalità e la riorganizzazione degli spazi ad uso pubblico, bonifiche, piantumazione di alberi ad alto fusto: un momento per rilanciare gli investimenti nella nostra città».

Massimiliano De Martin, assessore all’Urbanistica e all’ambiente, festeggia con il sindaco il via libera all’adozione della variante urbanistica per la torre in viale San Marco. Progetto che l’assessore in consiglio comunale ha difeso con forza andando a ripescare su riviste specializzate le parole dell’architetto Samonà per evidenziare la non ultimazione della sua “idea” architettonica per viale San Marco ed elencando i tanti progetti della Mestre “verticale”, promossi anche durante le amministrazioni di centrosinistra, che non hanno trovato attuazione, a testimonianza di una «città del non fare», che ha finito con il non attrarre «investimenti privati su Mestre».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) 1.40458943]]

Ora, invece, rivendica De Martin, si cambia strada: con questo progetto l’amministrazione di Brugnaro avvia un intervento rilevante nella ripresa post pandemia. Nel dibattito in consiglio, De Martin ha puntato il dito su «incoerenze del passato», ricordando al centrosinistra che proprio nell’area dell’ex campo del Real San Marco il piano per il parco di San Giuliano prevedeva, si parla del 1996, un autosilo con una piazza con attività commerciali. Ha precisato anche che il sagrato della chiesa di San Giuseppe che con la operazione viene praticamente raddoppiato «non si configura come beneficio pubblico ma si tratta di un impegno del privato».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Infuria la polemica dopo l’approvazione del progetto in consiglio comunale. Per l’ex prosindaco di Mestre il problema è il luogo: «È solo una pesantissima operazione immobiliare»]]

Alessio De Rossi, presidente della commissione Urbanistica che ha condotto le fasi di discussione del piano con i partiti, e capogruppo della lista fucsia, si dice soddisfatto dal via libera. Per lui altezze e spazi commerciali non sono affatto un problema, anzi. Riqualificano il quartiere, rendendolo più vivibile e vitale. E ricorda che la discussione inizia adesso. «Il voto del consiglio sull’adozione del piano è l’avvio del percorso di un progetto che faceva parte del piano degli interventi della prima amministrazione Brugnaro. Il percorso inizia da oggi e l’aver da presidente della commissione deciso di non licenziare la petizione dei cittadini è la volontà di vedere i cittadini informati su tutti i prossimi passaggi tecnici. Non si tratta», ribadisce, «di una pratica da sportello Suap ma di un piano in itinere. Anche i disegni sono stati anticipati per informare».

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