«Lottare contro le infiltrazioni mafiose»
L’appello dei partecipanti alla marcia che ieri ha toccato Falconera a Caorle, Jesolo ed Eraclea, ma con scarso seguito
Giovanni Cagnassi ERACLEA
Cementificazione e infiltrazioni mafiose, la carovana partita ieri mattina da Caorle fino a Jesolo ha messo a nudo i problemi del litorale. Una domenica di sole, tanta gente sulle spiagge, ma un nugolo di cittadini ha voluto denunciare il male che alligna sulla costa veneta, in particolare in questo tratto in cui un Comune, Eraclea, ha pagato a caro prezzo le infiltrazioni che hanno portato all’arresto di un sindaco, le indagini a carico del vice sindaco, fino alla caduta dell’amministrazione comunale guidata da Mirco Mestre.
I problemi ci sono ancora, a Eraclea, come a Caorle o a Jesolo. Lo hanno denunciato a gran voce il circolo del Veneto orientale di Rc, il Comitato Difesa Ambiente Territorio di Caorle, Jesolo in Movimento, Articolo 1 del mandato di Portogruaro, l’M5s di Caorle. Nella piazza di Eraclea, il senatore M5S, Giovanni Endrizzi, della Commissione Antimafia, è stato perentorio: «Il Veneto ha gli anticorpi per far fronte a quello che è accaduto e che sta accadendo, insieme ci riusciremo».
Il primo appuntamento è stato alle 9.30 a Falconera, a Caorle, per l’incontro con gli abitanti: «Ci sono famiglie che non sanno il loro destino», dice Paolo Benvegnù, segretario regionale di Rifondazione, «si parla di interventi all’insegna del verde, ma che nascondono lottizzazioni e investimenti nel turismo in una logica predatoria che penalizza famiglie che qui abitano da sempre». Alle 10, passaggio alla lottizzazione di Ottava Presa e alle 10. 30 l’arrivo a Eraclea paese, in piazza Garibaldi, simbolo delle infiltrazioni delle mafie nel territorio, nella cittadina più colpita per l’inchiesta sui casalesi. E poi Valle Ossi, dove sono previste nuove costruzioni per il villaggio turistico da 14 mila presenze giornaliere. Il traguardo a Jesolo in Pineta e via Levantina, davanti alla Croce Rossa di Jesolo.
«La logica predatoria rimane», spiega il segretario regionale di Rc Benvegnù, «perché non conosce limiti alla ricerca di profitti. La Croce Rossa siamo riusciti a strapparla e proteggerla grazie alle battaglie di Salvatore Esposito, ma era destinata a essere oggetto di speculazioni edilizie». Sulla stessa linea Gianfranco Ambrosin, di Libera: «Fino a che la politica soprattutto a Jesolo sarà ostaggio delle lobbies», dice, «non potremo andare avanti. Il territorio e i cittadini devono essere tutelati». Benvegnù ha ricorda che a Jesolo il nuovo piano regolatore permette una crescita a dismisura delle cubature in verticale, oggi oggetto di innumerevoli ricorsi al Tar. «A Eraclea, Valle Ossi, con il consenso del Comune, si prevede un mega villaggio», aggiunge Benvengù, «come voleva anche la vecchia amministrazione perseguita nei tribunali. Potenziali 14 mila mila presenze giornaliere non sono tollerabili. E a Falconera, gli abitanti sono sotto la minaccia di dover lasciare le loro case».
Andrea Babbo di Buongiorno Eraclea e Morena Causin di Impegno civico hanno evidenziati di non essere stati coinvolti in questa iniziativa, ma è stato chiarito che nessuno voleva escluderli». —
I commenti dei lettori