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La corrosione del Mose e il caso scabroso dei «tensionatori» mai controllati

Il “consiglio” a Consorzio e Provveditorato da parte dell’ingegner Ossola, per anni responsabile tecnico del Mose. Ispezione della Finanza che indaga su sprechi e cattiva manutenzione. La gara è ancora bloccata

Alberto Vitucci
1 minuto di lettura

VENEZIA. «Volete un consiglio? Controllate bene tutti i tensionatori del Mose». Consiglio giusto. Se non venisse proprio da chi forse il controllo lo doveva fare prima. L’ingegnere Francesco Ossola e il collaudatore delle barriere Carlo Brutti hanno scoperto durante un controllo effettuato dalla Guardia di Finanza alla barriera di Chioggia che i tensionatori, cioè le strutture che tengono le paratoie attaccate alle cerniere sott’acqua, sono da controllare.

Il 10 giugno scorso i finanzieri che stanno indagando su sprechi e mancata manutenzione del Mose hanno effettuato un lungo sopralluogo a Chioggia, dopo quello alla barriera di Treporti, due mesi fa. Hanno raccolto informazioni e testimonianze, scattato foto. E hanno eseguito dei test speciali con una sostanza chiamata Ferroxyl per far emergere la corrosione e lo stato di conservazione dei materiali sott’acqua.

«Alla luce dei risultati e dei controlli eseguiti il 9 e 10 giugno scorso», dicono a verbale Ossola e Brutti, «si suggerisce al concessionario e al Provveditorato di procedere all’esecuzione del controllo completo di tutti i tensionatori con attrezzature adeguate per eseguire la micrografia degli eventuali difetti e procedere alla loro catalogazione e alla riparazione ove necessaria. Analoga operazione dovrebbe essere eseguita su tutte le barriere nell’ambito delle già previste manutenzioni in essere».

Peccato che a segnalare lo stato di degrado e di rischio di quelle strutture fosse stato, ben prima dell’indagine della Finanza, il rapporto dell’esperta del Provveditorato, l’ingegnere corrosionista Susanna Ramundo nel 2018. Ma alle segnalazioni non era seguito nulla. E Ramundo qualche mese fa si è dimessa per protesta.

Non solo, ma la gara per la manutenzione delle cerniere e per trovare una soluzione alla corrosione da 34 milioni di euro è ferma da mesi. Le imprese ammesse non sono mai state invitate all’ispezione nei cantieri. Atto fondamentale per poter chiudere la gara.

Il direttore tecnico, allora amministratore straordinario del Consorzio era proprio l’ingegner Ossola. Che adesso è stato assunto come consulente dalla commissaria Elisabetta Spitz, per un compenso di 1100 euro al giorno. E Ossola, nella nuova veste di consulenze e direttore del cantiere, ha ricevuto l’altro giorno i finanzieri.

Spiegando, bontà sua, che il sistema ha bisogno di manutenzione urgente. Anche l’ingegner Massimo Gambillara ha fatto mettere a verbale che la manutenzione è necessaria. «Compatibilmente con le attività in essere», ha dichiarato ai finanzieri, «si procederà nell’ambito delle attività di manutenzione non appena disponibili le necessarie risorse».

Ma i cantieri sono fermi, della manutenzione non si vede l’avvio. E come gli esperti denunciano invano da anni, la corrosione avanza.

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