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È tornato a risplendere l’altare della chiesa perduta di Piazza San Marco

Restaurato il manufatto cinquecentesco ora ai Cavalieri di Malta apparteneva a San Geminiano che venne distrutta da Napoleone

E. T.
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Il REcupero

Un’antico e prezioso pezzo di Piazza San Marco è tornato a splendere. È stato infatti ultimato il restauro dell’altare maggiore della chiesa veneziana dei Cavalieri di Malta. Un pezzo straordinario, attribuito per secoli a Jacopo Sansovino, ma che proviene in realtà dalla chiesa di San Geminiano, un tempo esistente sul lato occidentale di Piazza San Marco, facendo da collegamento tra le Procuratie Vecchie e quelle Nuove. Il destino della chiesa è legato alla figura di Napoleone, che nel 1807 la fece abbattere, per edificare l’attuale Ala Napoleonica, dove voleva che avesse luogo la propria sala da ballo.

Oggi, sotto le arcate dell’ala Napoleonica, una lapide sul pavimento ricorda ai passanti il luogo della costruzione del Sansovino.

Fu lui infatti a determinare alla metà del Cinquecento l’assetto definitivo di san Geminiano che aveva origini più antiche, con il primo nucleo risalente addirittura al VI secolo dopo Cristo. In questa splendida chiesa che si affacciava di fronte alla Basilica di San Marco, vi erano dei dipinti di Bernardino da Murano, di Bartolomeo Vivarini, di Girolamo Santacroce, del Tintoretto, e di Paolo Veronese assieme a molti altri.

Il Sansovino, orgoglioso di quest’opera, scelse una cappella adiacente per esservi sepolto insieme ai figli; al momento della distruzione il corpo fu spostato alla Madonna della Salute ed infine nel 1929 nel Battistero della Basilica di San Marco.

L’altare restaurato risale ai primi del Cinquecento ed è arricchito da tre sculture raffiguranti altrettanti Santi, tra i quali si riconosce San Giovanni Battista.

Dopo la distruzione della chiesa di San Geminiano per fare posto all’attuale Ala Napoleonica, lasciando spazio al vano dello scalone che oggi conduce al museo Correr, l’altare maggiore era stato inizialmente destinato alla sagrestia della chiesa di San Giorgio Maggiore. Fu invece poi acquistata dal Gran Priorato di Malta per 910 lire austriache e destinata alla chiesa dove oggi è stata restaurata, a benedire l’altare pochi giorni fa, in occasione della Messa solenne per la festa di San Giovanni Battista è stato il cardinale Silvano Tomasi. Il restauro dell’altare è una nuova tappa del recupero dell’intero complesso dei Cavalieri di Malta a Castello. Iniziato già qualche anno fa con il restauro di un telero di grandissimo rilievo, come la pala del “Battesimo di Cristo” di Giovanni Bellini. —

E. T.

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