VENEZIA. Novecento chilometri a piedi, da Trieste ad Aosta, per fare da cassa di risonanza sulla necessità di donare il sangue.
Maurizio Grandi, 62 anni ex banchiere in pensione ed istruttore di atletica, ha fatto tappa questa mattina a piazzale Roma, a Venezia. Ad accoglierlo, i rappresentanti dell’Avis provinciale e delle sezioni territoriali. “Se dopo aver attraversato il nord Italia sarà stata donata anche una sola goccia di sangue in più”, le parole di Grandi, “il mio obiettivo sarà raggiunto”.
All’incontro erano presenti anche il neoeletto presidente provinciale Nevio Boscolo Capon, Patricia Springolo (Avis Venezia).
A portargli il saluto della città è stato l'assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini. «È sicuramente un messaggio importante - ha ricordato Venturini - quello che Maurizio sta portando, in collaborazione con le varie sezioni dell'Avis dei territori che sta percorrendo. Qui in città il lavoro dell'Avis, anche in questi mesi di pandemia è stato davvero prezioso, non solo per garantire comunque un numero importante di donazioni, ma anche a sostegno dei cittadini più in difficoltà».«Il sangue - ha ricordato Grandi - non si compera né si fabbrica: siamo solo noi che possiamo donarlo, con un gesto di altruismo che ritengo tra i più importanti. Lo slogan di questa iniziativa 'Per una goccia in più' ben sintetizza il mio obiettivo: se riuscirò a convincere anche una sola persona a donare, questi 900 chilometri non saranno stati percorsi inutilmente»
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