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Ampliamento palazzo Ricorso accolto dal Tar

g.ca.
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JESOLO

Ricostruzione e ampliamento di una palazzina, nuovo stop del Tar. In largo Augustus vicino a piazza Mazzini i proprietari degli appartamenti nel condominio Shopping Center avevano presentato ricorso al Tar contro la demolizione del condominio “Villa Verde” e la ricostruzione con ampliamento di un nuovo fabbricato. Il Tar ha pubblicato la sentenza che accoglie il ricorso dei proprietari condannando il Comune a rifondere le spese di lite. E il Comune di Jesolo ha deciso, infine, di non ricorrere in appello.

«Ha deciso di non ricorrere», commentano gli attivisti di Jesolo in Movimento, «riconoscendo le scarse probabilità di modifica della sentenza. Da sempre denunciamo l’interpretazione data dal Comune relativamente all’utilizzo del Piano Casa in quanto le deroghe sono solo quelle esplicitamente indicate dalla normativa di riferimento e, in mancanza di un piano di recupero, tali autorizzazioni non possono essere concesse. Non a caso», concludono, «abbiamo avviato una raccolta firme a sostegno di una petizione contro l’edilizia speculativa. Abbiamo organizzato dei banchetti per la raccolta delle firme presso il mercato di Jesolo ieri e ora il 25 giugno, dalle 9 alle 12. Già 300 le firme raccolte in 3 ore». Un altro ricorso al Tar dopo quello dell’ex hotel Mascotte che già aveva fatto discutere a Jesolo così come quello, ancora precedente, dell’Hotel Casa Bianca al Mare in un’altra zona in cui le costruzioni hanno tolto luce all’hotel. Altri ricorsi stanno arrivando e proprietari e amministratori di condominio stanno affrontando le riunioni per decidere se presentare ricorso. Molte istruttorie dei progetti in Comune sono già sospese.

«Una sentenza importantissima quella dell’ex Mascotte», ricorda Salvatore Esposito (Prc), «in quanto costituisce un precedente. Chiediamo anche al Sindaco Zoggia di rendere noto se le spese di lite di competenza del Comune di Jesolo comminate in seguito al contenzioso e quantificate in complessivi 3.000 euro, ovvero la metà di competenza del Comune, saranno pagate attingendo dalle finanze pubbliche. Ci riserviamo di rivolgerci alla Corte dei Conti per delucidazioni». —



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