«Venezia viva e vitale non diventi Pompei» Il nuovo comitato civico
A.V.
«Per una Venezia viva e vitale. Perché fra qualche anno non diventi come Pompei. Un sito archeologico senza abitanti». Non sono tutti giovanissimi. Ma hanno una gran voglia di combattere in difesa della loro città. Così una trentina di dirigenti, intellettuali, rappresentanti di associazioni e comitati, si sono messi insieme e hanno deciso di lanciare un progetto operativo per Venezia. «I Veneziani e i loro amministratori devono avere il coraggio di avviare l’inversione di tendenza», dice Nicola Funari, ex assessore della Provincia e direttore del’Asl, presidente delle associazioni di volontariato, «Venezia deve essere vissuta, non può diventare una città senz’anima». Le linee base del programma consistono in proposte per fermare le aperture di nuovi alberghi e locazioni turistiche, lo stop ai cambi d’uso e alla liberalizzazione del mercato introdotta dalla legge Bersani. Lo sviluppo dell’artigianato e della cultura. «Occorre assumere decisioni che oggi sembrano impopolari», continua Funari, «per dare una speranza di futuro a questa città. La monocultura turistica la sta soffocando».
A firmare il primo manifesto sono tra gli altri Mauro Artioli, Giuseppe Barbanti, Diego Bermani, Alessandro Buia, Roberta Calenda, Claudio Cazzin, Vito De Prezzo, Vito De Filippo, Luciana Frigato, Flavio Grubissa, monsignor Ettore Fornezza, Giovanni Gabrieli, Orietta Guerrasio, Stefania Funari, Andrea Gusso, Luigi Guzzardi, Maurizio Molina, Anna Maria Maresca Gabrieli, Gianni Murgia, Andrea Stradella, Anna Maria Ugrini, Giovanni Stradella, Maria Urbani de Gheltof, Valentina Vianello, Andrea Vio, Giuliano Zanon. —
A.V.
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